Le sparate antiberlusconiane di molti esponenti del Pd fanno traballare il governo. Fabrizio Cicchitto non usa mezzi termini a va dritto al duqnue: chi spara a Berlusconi, in un momento così delicato, spara anche a Enrico Letta e a tutto l'esecutivo. "Per tenere in piedi un governo, e a maggior ragione un governo composto da forze cosi diverse e storicamente alternative, occorrono in primo luogo uno spirito costruttivo e volontà di mediazione - scrive il parlamentare del Pdl in una nota -. Esattamente l’opposto di quello che viene manifestato un giorno si e un giorno no dal presidente Zanda e dall’onorevole Bindi nella sua intervista di oggi. Ma non c’è dubbio che con le loro esternazioni possano riuscire con un solo proiettile a colpire due bersagli".
Una posizione sostenuta anche da Daniele Capezzone: "Chiunque abbia onestà intellettuale e senso della realtà comprende bene che la vicenda riguardante Silvio Berlusconi non può essere guardata solo in termini giudiziari. Silvio Berlusconi è il destinatario del consenso di molti milioni di italiani, il cui diritto ad una piena rappresentanza politica e istituzionale non può essere dimidiato o messo tra parentesi. E Silvio Berlusconi è anche azionista di una maggioranza chiamata - insieme - al rilancio economico e alla pacificazione del Paese". Di conseguenza, prosegue il presidente della Commissione finanze della Camera, tutta la politica è chiamata a trovare una soluzione condivisa.
Fa eco ai due esponenti di centrodestra anche Osvaldo Napoli che avvisa nuovamente i papaveri di largo Nazareno: "Se il Pd continua ad arrovellarsi sul modo di far fuori Berlusconi, forse si accorgerà che deve far fuori il governo per questo obiettivo. Vedano un pò loro dove stanno gli interessi del Paese".
Una partita che si giocherà tutta in Giunta, ricorda il deputato pdl Antonio Leone: "Epifani, Zanda e i falchi dell’intransigenza non possono non tener conto del fatto che un
538em;">voto contrapposto in Giunta da parte dei due partiti della maggioranza sulla decadenza di Berlusconi avrebbe immediate conseguenze sul governo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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