La condanna per Alessandro Sallusti è arrivata ed è stata eseguita. In attesa di sapere se il direttore de il Giornale sarà condannato anche per l'evasione "simbolica", in molti si appellano a Giorgio Napolitano perché conceda la grazia.
L'appello parte da Libero che in prima pagina chiede di rimettere in libertà Sallusti invitando il Presidente della Repubblica a cancellare "con un proprio intervento la vergogna del carcere per il direttore del Giornale, condannato per diffamazione a 14 mesi". Il quotidiano condanna quello che definisce "l'atto più duro: il blitz nella sede del quotidiano, in via Negri a Milano, per portare Sallusti ai domiciliari. Domiciliari cui il direttore non vuole sottostare".
Alla richiesta si unisce anche Bruno Murgia, deputato del Pdl, che ha presentato una proposta di legge per eliminare la pena detentiva nel caso di diffamazione a mezzo stampa. "Tutte le istituzioni devono sentirsi in dovere di intervenire. Sarebbe utile conoscere anche gli intendimenti della Presidenza della Repubblica", sostiene, "Nel 2005 Carlo Azeglio Ciampi firmò la grazia nei confronti di Lino Jannuzzi, giornalista condannato ad una pena superiore rispetto a quella inflitta a Sallusti".
Anche Francesco Merlo, che nel suo fondo accusa Sallusti di essere stato "uno dei cani da guardia di quel Silvio Berlusconi", di reagire alla condanna "con la schizofrenia di chi subisce il contrappasso, di chi finisce in galera con la satanica regia di se stesso", chiede la "grazia al giornalismo perché disinnescherebbe la protervia intossicata di Sallusti e contribuirebbe a restituire alla diffamazione la sua sostanza di incidente tra la verità e la malafede".
Un appello non passato inosservato a Giorgio Napolitano.
Il suo portavoce, Pasquale Cascella, ha scritto su Twitter che il presidente, dopo aver incontrato il ministro Severino, "considera tutte le ipotesi del caso, particolarmente complesso, che richiede responsabilità da tutti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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