Non è certo la prima volta che il ministro dell'Integrazione Andrea Riccardi preme perché il governo metta mano alle politiche migratorie. Tira aria di sanatoria. Anche oggi il ministro è tornato alla carica chiedendo un impegno maggiore per tutelare gli immigrati irregolari che vivono e lavorano in Italia. Una sortita che non è affatto piaciuta al centrodestra. "Sono pronto ad ogni iniziativa parlamentare per evitare nuovi errori dei 'tecnici' - ha avvertito il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri - pensino piuttosto al lavoro degli italiani".
"L’utilizzo senza scrupoli di manodopera straniera irregolare è massiccio" in molti settori e va "combattuto e sanzionato senza cedimenti. È opportuno semmai definire norme di transizione, anche breve, come di solito avviene in questi casi". Dalle colonne del Sole 24Ore il ministro per l’Integrazione è tornato a chiedere al governo di impegnarsi maggiormente per tutelare e regolarizzare i clandestini che ormai sono in Italia. Già venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha datop il via libera a uno schema di decreto che prevede sanzioni per i datori di lavoro che impiegano stranieri irregolari. Secondo Riccardi, occorre una visione complessiva di governo: "È sufficiente, è quello che chiedo, la giusta attenzione. Per oltrepassare le singole questioni e incidere in modo significativo proprio in questo periodo di congiuntura difficile".
Sulla questione il centrodestra ha subito alzato le barricate per evitare la sortita del governo. "Per la serie: avviso ai naviganti - ha tuonato Gasparri - il governo non pensi a sanatorie per gli extracomunitari". Secondo il presidente dei senatori del Pdl, Riccardi è infatti tornato su questioni delicate con ambigue sortite. "Non c’è spazio per iniziative di questo genere, a maggior ragione in un momento di crisi - ha avvertito Riccardi - Riccardi eviti annunci che possono solo incoraggiare ingressi di clandestini.
Non c’è spazio per demagogia e improvvisazione sul tema immigrazione". Il Pdl si dice pronto a intraprendere qualsiasi iniziativa parlamentare per "evitare nuovi errori dei 'tecnici'". "Pensino piuttosto al lavoro degli italiani", ha quindi concluso Gasparri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.