
"Bau bau". I più superficiali si sono fermati lì, fossilizzandosi sulla reazione provocatoria utilizzata dalla vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, nei confronti del collega Pd, Marco Furfaro. Quel siparietto televisivo, avvenuto giovedì scorso su La7, nascondeva però motivazioni ben più consistenti e a nostro avviso comprensibili, come spiegato dalla stessa esponente meloniana finita al centro delle attenzioni e dei commenti social.
Furfaro - ha argomentato Montaruli al Corriere - "non mi ha riconosciuto come collega, contestando la mia presenza in tv. E mi ha tolto la dignità di parola perché sono stata condannata". Duante la trasmissione pomeridiana Tagadà si stava infatti parlando del caso Almasri, quando l'esponente dem ha attaccato la parlamentare di Fratelli d'Italia sfoderando la retorica giustizialista. "Io a differenza sua ho la fedina penale pulita. Voi siete abituati ad avere problemi con la giustizia, io no", ha affermato, alludendo alla vicenda giudiziaria che vide Montaruli condannata per peculato nell'ambito dell'inchiesta Rimborsopoli.
A quel punto, l'esponente di Fratelli d'Italia aveva replicato riferendosi implicitamente al caso della senatrice dem Monica Cirinnà, nella cui casa a Capalbio furono trovati 24 mila euro all'interno della cuccia del cane. Da qui quel "bau bau" diventato poi virale. Ma altro che semplice boutade. "Il deputato Pd ha mancato di rispetto non solo a me ma a tutto il Parlamento. Mi sono assunta le mie responsabilità, l'ho detto più volte. Una condanna non può essere però a vita e non può essere il lascia passare per un trattamento volto all’umiliazione nei miei confronti, in un costante tentativo di lapidazione, volto a togliermi i miei diritti, tra cui c’è anche quello di parlare nel merito di sicurezza", si è sfogata Montaruli, spiegando così il perché di quella reazione.
Per la vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, infatti, "non può passare il concetto che chi è stato condannato non può più esprimersi".
La stessa parlamentare da tempo si batte contro alcuni hater che avevano sparso notizie false sul suo conto (ma senza ricevere la solidarietà delle femministe, strano). "Ho già pagato le conseguenze di fatti che risalgono a ben 15 anni fa e da cui mi sono già difesa nelle sedi opportune", ha concluso quindi Montaruli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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