E in un fuori onda la profezia di Lusi: "La sinistra salterà"

L'ex tesoriere dei Dl a Servizio Pubblico: "Dove sono finiti i 181 milioni che erano nelle casse del partito?". Sequestrati 6 appartamenti e due milioni di euro

E in un fuori onda la profezia di Lusi: "La sinistra salterà"

Lo scandalo Lusi non si ferma e, proprio nel giorno in cui la Finanza continua a sequestrare i beni dell'ex tesoriere e la procura indaga anche la moglie, il cognato e il nipote, arriva un macigno sul centrosinistra. Luigi Lusi, in fuorionda di Servizio Pubblico, spiega la sua posizione e va al contrattacco: "Io ho gestito 214 milioni di euro del partito, e ne ho lasciati 20 in cassa. Facciamo finta che ne abbia presi 7, poi ho pagato 6 milioni di tasse e arriviamo a questi famosi 13 milioni. Ne rimangono altri 181… Dove sono finiti? Li abbiamo usati tutti per pagare il personale e i telefonini?". Poi: "Tutti sapevano tutto. O, meglio, chi lo doveva sapere lo sapeva. Questa partita è molto più grande. Questa partita fa saltare il centrosinistra".

Ma la versione di Lusi non finisce qui: "Ho mantenuto la cassa perchè me l’hanno fatta mantenere, perchè eseguivo ciò che mi veniva detto di fare ed evidentemente ero per loro affidabile", attacca l'ex parlamentare del Partito Democratico. Quello che faceva era lecito o illecito?, gli chiede il giornalista di Santoro. "Era il borderline del finanziamento al partito", risponde laconico l'ex tesoriere.

Nel frattempo la posizione dell'ex tesoriere continua a peggiorare. La polizia tributaria di Roma ha infatti sequestrato cinque appartamenti a Capistrello (L'Aquila), una villa ad Ariccia (Roma) e due milioni di euro, che risultano depositati su conti conti correnti presso Allianz Bank e che sono riconducibili al senatore ex Pd.

Il sequestro è stato disposto d’urgenza dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, e dal pm Stefano Pesci. I due avevano già sequestrato a Lusi le quote delle società TTT e Paradiso Immobiliare, proprietarie dell'appartamento in via Monserrato a Roma e della sua villa di Genzano, e congelato oltre a 495mila euro da conti Unicredit.

Sulla villa di Ariccia, data in usufrutto a una nipote del senatore, si erano concentrate già un mese fa le indagini. Allora però il difensore di Lusi aveva controbattuto che "di fatto questa villa ad Ariccia, che sarebbe stata comprata per un milione e 200mila euro, 600mila in meno del valore di mercato, non fa parte delle proprietà immobiliare di Lusi. Gli inquirenti sanno benissimo che il mio cliente, oltre all’appartamento di via Monserrato, nel centro di Roma, e alla villa di Genzano, possiede altre due case di famiglia, una a Capistrello, in Abruzzo, e una, sempre nella capitale, in via Ugo Ojetti, peraltro, già segnalate ai magistrati quando si è trattato di fare un calcolo ipotetico delle somme da restituire".

Una vicenda "familiare", la Procura di Roma ha infatti iscritto nel registro degli indagati anche la moglie del

parlamentare, Giovanna Petricone, il cognato Francesco Giuseppe, e la nipote acquisita Micol D’Andrea. I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono quelle di ricettazione, riciclaggio ed intestazione fittizia di beni.

 

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