Il sondaggio che abbiamo lanciato ieri sul Giornale.it ha avuto una risposta inequivocabile: il 73% dei nostri lettori vuole che l'Italia esca dall'euro, il 27% chiede invece di restare nella moneta unica. Sette su dieci ritengono giusto, anzi necessario, tornare al vecchio conio. Non ci sono margini di interpretazione: la risposta è chiara e forte. Del resto l'impoverimento degli italiani e i continui sacrifici impostici dai governi per restare agganciati alla nuova moneta, che tanta fortuna e gloria doveva portarci, sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo visto, invece, com'è andata a finire.
L'Europa non ha una politica unica seria e forte in grado di affrontare la crisi che, partita dagli Stati Uniti, ha toccato anche il Vecchio Continente. La politica monetaria scricchiola da tutte le parti e con essa la politica economica dell'Ue. Prevale un senso di sfiducia sempre più forte, con problemi come recessione e disoccupazione che richiedono, al più presto, risposte forti e non giochetti di prestigio. L'argomento euro sì, euro no tiene banco, non solo in Italia. Ci sono anche delle proteste tecniche concrete: dalle colonne del Giornale Francesco Forte lancia l'idea dell'euro-lira: una valuta nazionale agganciata alla moneta unica, con una fascia di oscillazione (del valore) del 10%. Una "svalutazione controllata" del 5-6% garantirebbe al nostro Paese immediati benefici in termini di crescita ed esportazioni. Qualcuno dice che in questo modo i tassi ci schiaccerebbero: è probabile, invece, che i vantaggi supererebbero i costi (legati agli interessi in più da pagare).
Intanto, per il solo salvataggio della Spagna, l'Italia dovrà sborsare 17 miliardi di euro, sui cento di prestito concessi alle banche.
Ma vediamo cosa pensano - e scrivono - i nostri attenti lettori-commentatori: "Di certo - scrive uno che si firma con un numero - è stato un errore clamoroso entrare nell'euro per fare contenti i governanti di Germania e Francia, che infatti ci hanno accolto a braccia aperte, anche se ora vanno a dire in giro che noi avremmo truccato i conti. La misura del nostro debito pubblico era ben nota e la conosceva bene pure Prodi...".
CarloP51 si dice preoccupato: "Spiegate bene a tutti quali sarebbero gli scenari di un ritorno alla lira. Perchè già ci sono stati divorati i salari reali nella fase lira/€ (motivo per cui i consumi si sono fermati e il risparmio è dimunuito). Non vorremmo che venissero attaccati i risparmi delle famiglie".
Stefano Colussi: "Il figlio di un mio carissimo amico lavora a Wall Street. Mi ha telefonato dicendomi : "... butta l'euro e converti tutto il malloppo in dollari...". Insomma mi ha detto, a chiare lettere, che l'euro è nato ieri, l'euro è in bilico oggi, e lo stesso euro non si sa se avrà un futuro domani...il ragionamento non fa una piega".
DocJ6 ammette di non avere la risposta in tasca ma osserva che "manca la controprova di come saremmo se non ci fossimo dotati dell'euro.
Sarebbe meglio, sarebbe peggio, nessuno lo sa veramente. Probabilmente a quei tempi era giusto entrare. Mi limito però a dire che con la nostra liretta siamo arrivati ad essere la 5^ economia del pianeta, con l'euro facciamo due passi avanti e uno indietro".
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