"Torni a bordo". Bagarre sulle coppie gay: e il sindaco Sala lascia l'aula

Arrivato in ritardo, invece di replicare alla constatazione di un consigliere di Fratelli d'Italia, Sala abbandona la sala consiliare: "Capitano torni a bordo"

"Torni a bordo". Bagarre sulle coppie gay: e il sindaco Sala lascia l'aula

Finite le passerelle in tv e a Bruxelles per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, il sindaco di Milano Beppe Sala si è finalmente presentato a Palazzo Marino per prendere parte alla discussione in Consiglio comunale proprio su quei temi. Peccato che sia arrivato in aula con oltre un'ora e mezzo di ritardo rispetto all'orario di convocazione, una sgrammaticatura istituzionale che gli è stata fatta notare dai consiglieri seduti sui banchi dell'opposizione. Ma, invece di replicare ai consiglieri, il sindaco ha deciso di lasciare l'Aula, tra lo sgomento dei presenti, soprattutto del centrodestra.

La registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali ha generato una discussione molto accesa in Consiglio comunale a Milano tra gli esponenti di maggioranza e quelli di opposizione. In diverse occasioni si sono alzati i toni e il confronto ha rischiato di trasformarsi spesse volte in una bagarre durante gli interventi liberi. Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Riccardo Truppo, ha preso la parola per replicare ad un fatto personale ma a quel punto ne ha approfittato per sottolineare che il sindaco di Milano fosse arrivato in aula pochi minuti prima, mancando completamente l'inizio e le successive discussioni sul tema. "Qui si sta parlando da un'ora e mezza di temi rilevanti per la città ma lei è arrivato solo adesso, invece che venire in Consiglio comunale va a Bruxelles e in televisione a parlare di queste cose", ha detto Truppo a Sala, evidenziando il paradosso del comportamento del sindaco.

Mancando completamente di rispetto al Consiglio, senza replicare all'esponente di Fratelli d'Italia, Beppe Sala a quel punto ha abbandonato l'aula. Le sue uniche parole sono state: "Rispetto delle regole, rispetto delle regole". L'unica "colpa" di Truppo sarebbe stata quella di non parlare esclusivamente nel merito di quello per il quale gli era stata concessa la parola. L'atteggiamento di Sala viene considerato inaccettabile dalle forze dell'opposizione. Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Matteo Forte ha urlato più volte al microfono, riferito al sindaco, "Schettino torni a bordo". La Lega, invece, ha chiesto la sospensione dei lavori del Consiglio fino al ritorno in aula del sindaco, ma la proposta è stata bocciata.

"Il confronto democratico deve essere sempre garantito all'interno dell'aula consiliare. Spiace constatare che chi spesso taccia di fascismo o parla di ritorno di vecchi regimi, poi si dimostri totalmente privo di una sensibilità democratica. Sala non è mai presente in aula, fugge ai confronti, si arrabbia come un bambino se lo si critica", ha dichiarato Samuele Piscina, consigliere comunale della Lega a Milano, raggiunto al telefono da ilGiornale.it. "Un fantoccio sulla poltrona centrale della giunta farebbe una figura migliore. Non siamo né all'asilo Mariuccia, né in un regime autoritario, caro sindaco", prosegue Piscina, comprensibilmente irritato per quanto accaduto oggi in Aula.

Quindi, il consigliere ha concluso: "Il rispetto e l'educazione sono roba seria, la Presidente Buscemi e la maggioranza intera dovrebbero farsi portatori di democrazia garantendo che il Sindaco ascolti e dialoghi con ogni parte dell'aula, eletta dai cittadini, indipendentemente dal colore politico dal pensiero differente".

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