Fli, Fini si candida in Puglia Azzerati i vertici locali

Il leader Fli azzera i dirigenti locali per piazzare i fedelissimi. Fini smentisce: "Totato non è socio della Tulliani". Militanti in rivolta

Fli, Fini si candida in Puglia Azzerati i vertici locali

Futuristi in fermento. Mentre Gianfranco Fini mette a punto l'alleanza per sostenere l'agenda Monti e non soccombere alle prossime elezioni, scoppia la polemica in Puglia dove il presidente della Camera ha tagliato fuori tutti i dirigenti locali candidando solo non pugliesi. Tanto che circa duecento militanti hanno accusato il leader del Fli di non dar voce alla base in parlamento e hanno chiesto le dimissioni del coordinatore regionale Francesco Divella.

In un lungo retroscena pubblicato dal Corriere della Sera, si delinea un partito al collasso. Eroso dalla lotta di sopravvivenza e penalizzato dagli scandali del leader, il Fli rischia di soccombere alla prima prova elettorale a livello nazionale. Negli ultimi due anni i primi flop non sono certo mancati. Tuttavia, la sberla che si prepara a ricevere all'appuntamento del 24-25 febbraio rischia di fare parecchio male. Il pomo della discordia è proprio la Puglia. Secondo voci vicine ai futuristi, Divella sarebbe a un passo dalle dimissioni. Con lui anche Gianmarco Surico (aspirante parlamentare sponsorizzato dallo stesso Divella), Carmine Patarino, Euprepio Curto e il presidente provinciale a Lecce Paolo Pellegrino. Insomma, tutti i dirigenti pugliesi del Fli (fa eccezione solo l'europarlamentare Salvatore Tatarella) che in questi giorni sono stati letteralmente tagliati fuori dai posti che assicurerebbero loro un posto alle Camere.

In lista per il Fli compaiono solo dirigenti nazionali. La lista è davvero lunga. Oltre a Fini, ecco comparire Italo Bocchino e Roberto Menia. Ed è presto fatto. Anche perchè, nella migliore delle ipotesi, alla Camera non ci saranno più di due finiani. A Palazzo Madama, invece, correranno il fedelissimo di Fini Alessandro Ruben (consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e Mario Totaro. Quest'ultimo, ricorda il Corriere della Sera, è "l'imprenditore putignanese che alla moglie di Fini, Elisabetta Tulliani, è legato da un accordo commerciale: è la Mafrat di Totaro che distribuisce la linea di moda Dandyl’EN, creata da Nicoletta Romanoff e, appunto, da Elisabetta Tulliani". In giornata, però, Totaro ha fatto sapere di "essere iscritto a Italia Futura fin dal 2011" e si aver "accettato volentieri l'incarico".

Il presidente della Camera però ha smentito: "È falso che il signor Totaro sia socio

dell’avvocato Elisabetta Tulliani. Non ho avuto alcun ruolo nella sua candidatura, proposta da Italia Futura, e lo dimostra che il candidato di Fli nel cappello di lista in Puglia è l’onorevole Ruben".

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