Fosse Ardeatine, l'attacco dell'Anpi a Meloni e La Russa. Cosa è successo

L'Anpi attacca il presidente del Consiglio e il presidente del Senato, rei di aver attribuite le uniche responsabilità ai nazisti per l'eccidio delle Fosse Ardeatine

Fosse Ardeatine, l'attacco dell'Anpi a Meloni e La Russa. Cosa è successo
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L'Anpi e l'opposizione vanno all'attacco di Giorgia Meloni e di Ignazio La Russa. Stavolta il motivo del contendere sono le loro affermazioni sull' 'eccidio delle Fosse Ardeatine' di cui oggi ricorre l'81esimo anniversario.

Il presidente del Consiglio e il presidente del Senato hanno usato parole di condanna molto dure, ma per la sinistra non è mai abbastanza. Il presidente Meloni ha definito l'eccidio delle Fosse Ardeatine "una delle ferite più laceranti inferte a Roma e all'Italia intera" e, poi, ha ricordato che è stato "perpetrato dalle truppe naziste di occupazione come azione di rappresaglia per l'attacco partigiano di via Rasella". Ma non è mai abbastanza. Non basta che Meloni parli dell'eccidio come di "una delle pagine più dolorose della storia nazionale" e che ritenga che sia le Istituzioni "ad ogni livello" abbiano il compito di "raccontare quello che è accaduto e trasmettere in particolare alle giovani generazioni la memoria di quei fatti". Il presidente del Consiglio ha, poi, concluso: "In questa giornata, rendiamo omaggio alle 335 vittime di quell'indicibile massacro e rinnoviamo l'impegno per custodire e proteggere i valori di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra Repubblica". Il presidente del Senato, invece, su Facebook ha scritto: "Rendiamo un deferente omaggio alle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Una tragedia che richiama tutti ai valori fondamentali della democrazia, della libertà e della dignità umana". La Russa, poi, ha concluso dicendo: "Il massacro nazista, avvenuto il 24 marzo 1944, è tra i più atroci della nostra storia e deve restare impresso nella memoria collettiva affinché simili barbarie non si ripetano mai più".

Entrambi, secondo l'opposizione, avrebbero omesso le responsabilità del fascismo. "La Russa parla di 'massacro nazista'. La Meloni di 'eccidio delle Fosse Ardeatine, perpetrato dalle truppe naziste di occupazionè. Non una parola sulla attiva collaborazione e responsabilità dei fascisti come il questore Caruso", ha tuonato il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo che era presente alla commemorazione e che ha criticato le "parole indegne" usate dalle "altissime cariche della Repubblica nata dalla Resistenza". E ha sentenziato: "Vorrebbero riscrivere la storia nascondendo i crimini del fascismo. Non ci riusciranno". Anche il Pd è salito sulle barricate. "Onoriamo la memoria dei 335 martiri delle Fosse Ardeatine, trucidati perché antifascisti, resistenti, oppositori politici, ebrei. Difendiamo la Storia per quello che è stata, contro ogni tentativo di riscriverla manipolandola", ha scritto in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Memoria della segreteria nazionale del Pd che poi sottolinea: "La strage nazifascista delle Fosse Ardeatine non si sarebbe compiuta senza l'aiuto dei volenterosi carnefici italiani collaboratori del regime mussoliniano e criminali di guerra".

E poi chiosa: " Il Partito Democratico - promette Ruotolo - continuerà ad opporsi a qualsiasi tentativo di demolire la Storia e la memoria, manipolando la realtà, parte del progetto politico della Destra che prova a distruggere il pensiero europeista togliendo le parole dal contesto e insultando l'eredità di Altiero Spinelli e Ventotene". Colpisce che a parlare di manipolizione della storia siano esponenti di una parte politica che fino a pochissimo anni fa non riusciva ad ammettere le responsabilità dei titini sulle foibe.

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