I fasti della Repubblica marinara sono vestigia di un passato glorioso ormai relegato nei libri di storia. L’ex vertice meridionale del triangolo industriale, negli anni del boom economico, oggi avverte più di altre città il peso della crisi e la difficoltà di ritrovare un proprio ruolo nel Paese. Dagli ottocentomila abitanti dei primi anni Settanta Genova ne conta oggi poco più di 600mila. E il trend demografico negativo degli ultimi anni si è modificato, stabilizzandosi, solo grazie all’immigrazione, con tutti i problemi di integrazione che ne conseguono. Uno dei temi che più divide è la contestata costruzione di una moschea nel quartiere di Lagaccio, la cui costruzione è stata approvata dalla giunta precedente.
In un mondo che cambia sempre più velocemente anche Genova vuole cambiare, puntando dritto sul turismo culturale e sui servizi, senza dimenticare l’importanza del porto, anche se notevolmente ridimensionato negli ultimi anni, e ancor di più di recente, per la grave crisi mondiale. I genovesi sono chiamati a eleggere il nuovo sindaco. Storico feudo della sinistra, a sorpresa il sindaco uscente, Marta Vincenzi, è stata disarcionata – dopo un solo mandato – uscendo sconfitta dalle primarie del centrosinistra. E’ stato un vero e proprio terremoto politico, con Marco Doria, discendente della storica famiglia genovese e figlio del “marchese rosso” Giorgio, che negli anni Settanta fu vice sindaco della città in quota Pci, che ha sbaragliato gli avversari battendo sia la Vincenzi che la senatrice del Pd Roberta Pinotti. Qualcuno ha parlato di “effetto Pisapia”, e il parallelismo in effetti non pare così sbagliato. L’arancione è il colore dominante nei manifesti elettorali e sul sito internet di Doria; evoca la cosiddetta “rivoluzione arancione” del sindaco di Milano. Ma è il rosso il colore che più contraddistingue questo 55enne professore universitario, candidato di Pd, Sel, Idv e alcune liste civiche. A lui si contrappone Pierluigi Vinai (44 anni), consulente del lavoro, vicepresidente della Fondazione Carige e segretario dell’Anci ligure. Da sempre vicino al mondo del volontariato e dell’associazionismo, Vinai (membro dell’Opus dei) corre da indipendente e spera di raccogliere molti consensi tra l’elettorato cattolico, che non si riconosce solo nel prete “no-global” don Gallo (schierato apertamente con Doria).
Un altro candidato forte è Enrico Musso, che nel 2007 corse come sfidante, in quota Pdl, di Marta Vincenzi. Cinquantenne, professore universitario di economia applicata (specializzato nei trasporti), senatore, si presenta con una sua lista civica in cui è confluito anche l’Udc. Ha lavorato in diverse università (Cambridge, Anversa, Roma, Nizza), sviluppando studi e corsi sui trasporti urbani, i porti e, più in generale, l’economia della città.
La Lega Nord si presenta da sola e candida Edoardo Rixi, 38 anni. Già consigliere comunale (dal 2002 al 2007), entrato in parlamento il 16/2/2010 è rimasto in carica quattro mesi appena, preferendo continuare a operare nella sua terra, dove nel frattempo era stato eletto consigliere regionale. Rixi è stato uno dei più forti oppositori alla costruzione della nuova moschea tanto che questo tema è diventato uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale. Maroniano convinto, Rixi deve fronteggiare un periodo non proprio facile per il Carroccio, coinvolto nello scandalo legato al suo ex tesoriere, Francesco Belsito, genovese.
Nella città che ha dato i natali a Beppe Grillo poteva mancare il candidato del Movimento 5 stelle? A rappresentare i “grillini” a Genova c’è Paolo Putti. Quarantatre anni, lavora come educatore in un consorzio. Ha fatto parte di diverse associazioni ambientaliste, tra cui il Comitato “No Gronda” che si batte contro un nuovo tratto autostradale a due corsie per senso di marcia che rappresenta il raddoppio dell’esistente A10 nel tratto di attraversamento del Comune di Genova.
Completano la lista dei candidati a sindaco – tredici in tutto – Isabella De Martini, candidata per La Destra; Giuliana Sanguineti, Partito comunista dei lavoratori; Roberto Delogu, Partito comunista; Simohamed Kaabour, lista civica Fratelli e fratellastri; Simonetta Saveri,
Primavera politica; Armando Siri, Partito Italia Nuova; Giuseppe Viscardi, Movimento indipendestista ligure. C’è anche un comico, ma non è Beppe Grillo. Si tratta di Orlando Portento, che si presenta con una sua lista civica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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