Di essere impreparati sono i primi ad ammetterlo. Non se ne vergognano e promettono di fare i compiti rima di approdare dietro ai banchi delle Camere. Eppure certe dichiarazioni rilasciate dai neo eletti del Movimento 5 Stelle lasciano davvero a bocca aperta. Non tanto per le scarse conoscenze rispetto al funzionamento delle istituzioni, quanto alle priorità che si preparano ad affrontare in parlamento. Basta ascoltare le parole del 25enne Paolo Bernini che alla riunione capitolina si è così descritto: "Sono laureato in tecnologie della comunicazione. I temi che mi stanno cari sono la tutela degli animali e la laicità dello Stato. Sono vegano e sono disiscritto dalla Chiesa cattolica".
Da una decina di giorni i media si sono riversati sui grillini. Ricercati e descritti come veri e propri marziani che sono calati sulla terra, i neo eletti pentastellati hanno letteralmente bucato gli schermi delle televisioni. Non c'è programma tivvù o trasmissione radiofonica a cui i seguaci di Beppe Grillo non vengano invitati. Dove passano, lasciano il segno. Una prima dose dei "cittadini" (guai a chiamarli onorevoli) con cui sinistra e centrodestra dovranno confrontarsi alle Camere, l'abbiamo testata alla due giorni organizzata dal comico genovese per presentare, via streaming, l'esercito che invaderà i palazzi romani. Uno ad uno si sono presentati (nome e cognome, città di nascita e di residenza) e hanno recitato un breve curriculum. "Mi occuperò di diritti del lavoro perché ho fatto attività sindacale - ha aperto le danze Alberto Airola, torinese eletto a Palazzo Madama - e mi occuperò di cultura perché ho lavorato nel comparto dell'impresa culturale". E così, via via, passato dalla biologa naturalista Fabiola Calidori a Massimo Artini (appassionato di gestione dei rifiuti). "Vorrei portare in parlamento - ha detto Sergio Battelli - la mia passione per il web e per la musica dal momento che sono anche un musicista". Un vortice di dati anagrafici e di attitudini professionali che rasenta i casting dei reality che popolano dal tivù del nuovo millennio.
È fuori dalle riunioni autorizzate da Grillo e Casaleggio che i neo eletti danno il meglio di sé: grossolani errori che suscitano l'ilarità, simpatiche gaffe che strappano il sorriso, ammissioni di ignoranza che fanno storcere il naso. La lista si fa sempre più lunga. Nei giorni scorsi, per esempio, Bartolomeo Pepe ha ammesso di non sapere dove si trova il Senato. "Lo trovo su Google - ha scherzato ai microfoni della Zanzara - prenderò un taxi e ci andrò". Non ha fatto meglio La povera Enza Blundo che a Un giorno da pecora è caduta sul numero dei parlamentari. Parlando del taglio agli scranni delle due camere, le è stato chiesto: "Ma quanti senatori basterebbero?". "Trecento", ha risposto la neo eletta al Senato. "E quanti deputati?". "Cinque o seicento". Insomma, un taglio ad hoc per mantenere lo status quo.
E che dire di Carlo Sibilia convinto di poter governare anche senza la fiducia delle Camere? O di Paolo Bernini, intimamente convinto che sotto la pelle della gente sono installati dei microchip? Eppure, solo qualche settimana fa, Grillo si vantava che "quello del MoVimento 5 Stelle è anche il gruppo con la maggiore percentuale di laureati: l'88%". In molti, sul web, hanno però fatto notare che possedere un titolo di studio non equivale ad avere una cultura generale, men che meno in educazione civica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.