Se tre indizi fanno una prova, allora la possibilità che Antonio Ingroia scenda in politica è più che mai prossima. De Magistris non lo esclude (anzi, ci crede fortemente). Il procuratore aggiunto di Palermo è stato uno dei primi sostenitori del manifesto Cambiare si può! (al cui interno si annoverano pm come Livio Pepino, amico del magistrato siciliano), e - guarda caso - all'Assemblea romana dello stesso manifesto assieme al sindaco di Napoli Ingroia sarà presente.
Il quarto indizio lo ha fornito tempo fa lo stesso magistrato, parlando dell'appello di Cambiare si può! e definendolo una “iniziativa importante e persino necessaria” perché "occorre davvero un’iniezione di società civile che si proponga di realizzare un rinnovamento della politica e un cambiamento del paese, ma c’è effettivamente bisogno che, oltre a criticare il sistema politico, la società civile decida di assumere responsabilità in prima persona”.
Insomma, le probabilità di vedere Ingroia dismettere la toga e indossare i panni del politico ci sono. Da tempo il pm viene corteggiato in maniera trasversale. Alle elezioni regionali siciliane, il sindaco Orlando e Antonio Di Pietro pressarono affinché questo potesse avvenire e provarono a candidarlo a Palazzo d'Orleans. Ma Ingroia ringraziò e fece spallucce, seppur inorgoglito dell'attenzione riservatagli. Quando girò voce che il MoVimento 5 Stelle volesse candidarlo alla guida di un polo giustizialista che arrivasse ad abbracciare anche Di Pietro, il procuratore bollò tutto come "fantasiose ipotesi giornalistiche".
Infine, quando è arrivato l'endorsement dell'ex collega De Magistris, Ingroia ha mostrato contentezza, ha ringraziato, ma si è detto felice di trovarsi in Guatemala. Nonostante le dichiarazioni di facciata, però, quello che contano sono i fatti. E i fatti dicono che il 30 novembre Ingroia lascerà il paese del Centro-America per recarsi a Roma a presentare il suo ultimo libro. L'indomani presenzierà invece all'Assemblea nazionale dell'appello Cambiare si può!, lanciato lo scorso 5 novembre (hanno aderito migliaia di persone, da Moni Ovadia a Sabina Guzzanti passando per Gianni Rinaldini e Livio Pepino) e succedaneo alla nascita di Alba, movimento civico nato dall'iniziativia di Luciano Gallino, Marco Revelli e Paul Ginsbourg.
Il primo dicembre, al teatro Vittoria di Roma, inizierà il processo di coagulo e di formalizzazione del nuovo schieramento al quale seguirà, il 12 dicembre, la presentazione dei primi candidati della lista arancione da parte di De Magistris. Che, davanti a una eventuale standing ovation per il magistrato, potrebbe cavalcare l'onda e riproporre la sua candidatura.
D'altronde, che il sindaco di Napoli confidi in Ingroia, non è cosa nuova.
Poco tempo fa, in una intervista a Un Giorno da pecora su Radio 2, il primo cittadino partenopeo, parlando di Ingroia, dichiarò: "Deciderò nel momento in cui renderemo pubbliche le liste. Sono un suo amico da anni come posso non auspicare che una persona come lui possa essere di aiuto al Paese?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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