"Io e Papa Francesco". Le confessioni di Cardinal Sorpresa

Pur di avere nel Concistoro l'arcivescovo di Perugia, monsignor Gualtiero Bassetti, Bergoglio ha messo sottosopra le gerarchie: "Il potere? È donare se stessi"

Monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, nominato cardinale
Monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, nominato cardinale

Ha voluto a tutti i costi inserirlo nella rosa dei suoi primi 16 cardinali, che eleggerà nel Concistoro del prossimo 22 febbraio. Papa Bergoglio ha rotto una tradizione quasi secolare, che non vedeva una porpora nella diocesi di Perugia da 160 anni. E ha nominato monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo della diocesi umbra, tra i futuri cardinali. L'ultima volta di un porporato a Perugia, sede considerata non cardinalizia, fu con Gioacchino Pecci, che poi diventò Papa Leone XIII. Di certo un buon auspicio per Bassetti, che nel giro di poche settimane ha incassato due nomine importanti, guadagnando la stima fortissima di Francesco. Bergoglio non è certamente un Papa che segue le regole e ora vuole l'arcivescovo di Perugia nel collegio cardinalizio. Poche settimane fa era arrivata la nomina di Bassetti, 62 anni ad aprile, originario della provincia di Firenze, alla Congregazione per i vescovi al posto del cardinale Angelo Bagnasco. E ora, con la nomina a cardinale, si fanno sempre più forti le voci di chi lo vorrebbe alla guida della Conferenza episcopale italiana. Di certo il vescovo, che prima di Perugia ha guidato le diocesi di Massa Marittima e di Arezzo, riscuote il consenso di un numero cospicuo di vescovi italiani. Un pastore che sa stare in mezzo alla gente, che conosce le difficoltà e le sfide attuali, e che, come indica Papa Francesco, vuole «una Chiesa povera per i poveri». Insomma, un prete come lo intende il Pontefice. E che ora premia con la berretta cardinalizia.

«La nomina a cardinale è stata una sorpresa – racconta al Giornale mons. Bassetti - e come tutte le sorprese è stata inaspettata e mi fa riflettere sulla grande responsabilità che avrò nei confronti del Papa e della Chiesa universale. Ci si sente quasi annientati di fronte a un servizio così impegnativo e il primo pensiero è stato: sarò in grado di svolgere questo compito?». L'arcivescovo racconta, quasi con un pizzico di emozione, il momento in cui ha saputo della nomina: «Ero in una delle Chiese di Perugia ad amministrare il sacramento della Cresima a 80 ragazzi e, al termine della messa, una parrocchiana è arrivata di corsa e trafelata a dirmi che il Papa mi aveva nominato cardinale. Non ci ho creduto, come avvenne per gli apostoli quando le donne portarono loro la notizia della Resurrezione di Gesù. Fino a che ho verificato con i miei occhi guardando sul sito del Vaticano. Mi sono sentito quasi venir meno».

Nella lettera che ha indirizzato ai nuovi cardinali, Bergoglio è tornato a tuonare contro potere e carrierismo. Il cardinalato, ha detto il Pontefice argentino, non significa una promozione, né un onore, né una decorazione: «Nella Chiesa non esiste il potere frutto di ambizione e secondo le categorie del mondo. Il potere nella Chiesa – sottolinea Bassetti - è servizio e dono di sé e il Papa sta testimoniando proprio questo. Sono convinto che la porpora non avvicina a Dio, ma al Papa e al servizio nei confronti della gente, degli ultimi. Sono queste le periferie di cui parla il Papa, che non devono essere intese in senso classista. La Chiesa, come ha detto più volte Francesco, è un immenso ospedale da campo».


Per Bassetti, che continua a vivere la sua missione da pastore con umiltà e semplicità, la sfida più grande che la Chiesa si trova oggi ad affrontare è quella della famiglia: «Se non abbiamo un'attenzione alla famiglia come Dio l'ha concepita, ovvero l'unione tra un uomo e una donna – conclude l'arcivescovo - la società non solo rischia di diventare liquida, ma anche di perdere senso e significato. Non è un giudizio contro nessuno, ci vuole rispetto per tutti e in tal senso occorre una pastorale sempre più approfondita, ma la Chiesa deve dire con verità ciò che è famiglia».

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