L'Agesci sostiene l'ideologia gender. I vertici dell'associazione che riunisce gli scouts cattolici, lo scorso 10 marzo, hanno inviato una mail a capi, assistenti ecclesiastici e associati, in cui si invita ad aprire alla dicitura “genitore 1” e “genitore 2".
"Caro capo la mozione n.55 approvata lo scorso Consiglio generale ha chiesto all’Associazione di avviare un percorso di riflessioni e testimonianze di esperienze di capi ed ex capi che abbiano voglia di raccontare o raccontarsi rispetto all’identità di genere e all’orientamento sessuale", si legge nella missiva in cui si fa riferimento a una mozione intitolata Identità di genere e orientamento sessuale e approvata dal Consiglio generale che si è riunito nel 2022 in sessione ordinaria a Sacrofano, in provincia di Roma. In questo documento si cita la Costituzione conciliare Gaudium et Spes (1965); la presa di posizione dall’ex Sant’uffizio cura pastorale sulle persone omosessuali (1986) e l’enciclica Amoris laetitia (2016). Tutti richiami che consentono ai promotori di questa iniziativa di scrivere:"Ci riconosciamo come membra vive della Chiesa […] desideriamo accogliere l’invito e le raccomandazioni del magistero e partecipare al cammino della Chiesa".
Oltre a questa mozione, ai capi Agesci è stata inviata anche una lettera firmata dalla Commissione “Identità di genere e orientamento sessuale" con cui si raccomanda di dare spazio a "testimonianze, esperienze, racconti, riflessioni e tentativi educativi; storie personali di R/S maggiorenni" sulle persone LGBTQ e "sulla propria identità di genere". Ma non solo. Lo scorso dicembre, sulla modulistica presente sul sito dell'Agesci, infatti, è comparsa una nuova voce: “potestà genitoriale” che offre tre opzioni. La prima di queste contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, è "genitore 1 e genitore 2", termini che sostituisvono i classici "padre e madre". Le altre due alternative erano "unico genitore"’ e ‘tutelato/rappresentato".
Una deriva pro-gender, che come denuncia la Onlus Pro Vita e Famiglia, si discosta dagli insegnamenti della Chiesa.
"L’associazione cattolica Agesci parla apertamente di identità di genere, nonostante il Magistero della Chiesa e lo stesso Papa Francesco abbiano denunciato a più riprese il rischio educativo, in ultimo qualche giorno fa, quando il Papa in un’intervista a La Nacion ha definito l’ideologia gender “una delle colonizzazioni ideologiche più pericolose”, dice Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus che si domanda: "Cosa insegneranno i capi a bambini e adolescenti? Che ognuno potrà percepirsi di qualsiasi genere a prescindere dalla propria realtà biologica maschile e femminile? I genitori lo sanno?".
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