Legge elettorale, Schifani: sì del Senato entro la prossima settimana

Testo in aula il 28 novembre. "La prossima settimana, anche lavorando venerdì e sabato, sarà definitivamente votato mi auguro con grandi numeri di convergenza", dice Schifani

Legge elettorale, Schifani: sì del Senato entro la prossima settimana

Nuova legge elettorale più vicina? Ne è convinto il presidente del Senato, Renato Schifani. Il testo di riforma della legge è stato calendarizzato a Palazzo Madama per mercoledì 28 novembre. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo.

"Così - spiega Schifani - il Senato fa ciò che ha promesso ai cittadini e nei colloqui con le alte cariche dello Stato. La prossima settimana, anche lavorando venerdì o sabato il testo sarà definitivamente votato da questo ramo del Parlamento, mi auguro con grandi numeri di condivisione".

Il nodo principale

A mantenere una situazione di stallo c'è la questione del cosiddetto "premietto" da garantire al primo partito che non raggiunga la soglia del 42,5% dei consensi. Incaricato della mediazione, ancora una volta il senatore leghista Roberto Calderoli, autore di quel Porcellum che ora i partiti intendono cambiare. "Domani mattina Calderoli presenterà una ulteriore riformulazione dell'emendamento (fin qui tanto discusso, ma non ufficialmente presentato, ndr), entro le 13 si potranno presentare i relativi subemendamenti e alle 14 si torna in commissione" spiega il presidente Carlo Vizzini, che però non si mostra troppo ottimista sull'esito della "nuova" trattativa.

Il Pd, non avendo ancora digerito la soglia del 42,5% dei consensi per ottenere il premio, continua a spingere sulla garanzia di governabilità e preme affinché il premietto ipotizzato da Calderoli per chi ottiene tra il 35 e 40% dei consensi passi dal 25 al 30% dei seggi. "Questo non ci sarà. Non sanno neanche fare i conti", taglia corto l'ex ministro leghista. Anche il Pdl rimane fermo sulle sue posizioni: "Non accettiamo soluzioni parziali su singoli punti che non risolverebbero il problema - spiega il vicecapogruppo al Senato, Gaetano Quagliariello -. Il nostro obiettivo è quello di chiudere in settimana in commissione e andare in Aula. L'accordo può arrivare in qualunque momento, ma deve essere su tutto l'impianto della legge e non su un numero, come fossimo al mercato". A tentare una mediazione l'Udc: "Ci siamo astenuti, non partecipando al voto, su tutti gli emendamenti che riguardano la soglia e il premio di maggioranza perché vorremmo che ci fosse un'ampia intesa su quello che è il cuore della legge.


Vogliamo che ci sia un accordo tra Pd e Pdl", sottolinea il capogruppo Giampiero D'Alia.

Entro la fine della settimana, in ogni caso, la Prima commissione dovrà licenziare un testo: "Chiudiamo per fine lavori perché se ne occuperà l'aula - spiega Vizzini - speriamo di chiudere con dignità".

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