Qualche giorno fa aveva detto di essere ancora lui il leader dei moderati. Il "ritorno in campo" del Cavaliere si è materializzato così, all'improvviso, mettendo a tacere le voci di chi lo voleva ormai relegato al ruolo di pensionato della politica, o padre nobile del partito che dir si voglia. Oggi Berlusconi, incontrando i gruppi parlamentari del Pdl, ha detto di essere pronto anche a un impegno diretto al governo. Ma non necessariamente come premier. "Potrei fare il ministro dell’Economia e Angelino (Alfano, ndr) il premier". Precisando poi che resta sempre a disposizione, pronto a fare la sua parte.
E Bersani subito lo attacca
Pier Luigi Bersani ha ironizzato sulla disponibilità di Berlusconi a far parte di un governo Alfano: "Spero che in Europa non leggano che Berlusconi vuol fare il ministro dell’Economia...".
Il Cav e la campagna elettorale
Chi pensa che il Pdl ormai sia una valle di lacrime dovrà ricredersi. Berlusconi è convinto di potersi giocare le proprie carte e non è affatto preoccupato per il futuro. C'è la possibilità di fare una campagna elettorale forte, con argomenti validi e in grado di ottenere un forte consenso da parte degli italiani. E' questo, in buona sintesi, ciò che il Cavaliere ha detto incontrando i gruppi parlamentari del Pdl.
C'è un dato molto importante che Berlusconi comunica ai suoi parlamentari. E' l'indice di gradimento degli elettori del Pdl nei confronti del governo Monti: il 78% non è in sintonia con il sostegno del partito all'esecutivo del Professore. La percentuale emerge da tre focus group, citati dal Cavaliere, fatti al Nord, al Centro e al Sud. Si evince la forte inquietudine degli elettori del centrodestra. Ma non c’è un solo elettore che non si sia detto pronto a ridare il suo voto al Pdl qualora ci fossero candidati e un programma convicente. Ed è proprio su questo che Berlusconi vuole puntare.
Niente arlecchinate
Quanto al futuro schieramento politico, cioè alla lista (o alle liste) con cui presentarsi al giudizio degli elettori, Berlusconi non si sbilancia. Ma da quanto trapela pare che il Cavaliere abbia detto di non aver mai dato il proprio assenso ad alcuna lista civica. In passato erano circolati molti nomi: pensionati, responsabili, animalisti, Sgarbi, ecc.
Il Cavaliere, però, è dell'avviso che sia meglio evitare "arlecchinate" che potrebbero disorientare gli elettori. A questo punto resta solo da capire quale sarà il nuovo soggetto politico-contenitore che prenderà il posto del Pdl. Ma l'impressione è che molto presto lo sapremo.
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