Fra una settimana esatta Benedetto XVI lascerà la Santa Sede in elicottero, diretto a Castel Gandolfo. Dalle ore 20 di giovedì prossimo non sarà più Papa. Toccherà al Conclave eleggere il successore. Tecnicamente dovrebbe iniziare 15 giorni dopo, ma è possibile che si anticipi di qualche giorno. Ma a deciderlo, comunque, saranno i cardinali, non il Papa. Inizialmente si era parlato di un "Motu Proprio" con cui Benedetto XVI avrebbe anticipato la data d'inizio. Ma non è così, precisa il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. A decidere l'inizio dei lavori sono i cardinali riuniti in Congregazione generale durante la sede vacante. Non esiste, dunque, la possibilità di dire in anticipo la data prima di una decisione dei cardinali. "Nessuno, nemmeno autorevole, può dire oggi quando inizia il Conclave", ha chiarito Lombardi. L'eventuale "Motu Proprio" toccherà solo punti di precisazione, non sostanziali".
Saranno 116 e non 117, come previsto dall’elenco ufficiale, i cardinali elettori che dovranno scegliere il nuovo pontefice. Lo rende noto AsiaNews, agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere. Il 78enne cardinale indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadja, arcivescovo emerito di Jakarta, non sarà presente per scelta "libera e personale", a causa di problemi di salute: ha una grave malattia agli occhi che gli impedisce di leggere, e in seno al Conclave non è permesso usufruire della presenza di assistenti durante le giornate dell’elezione.
Il dossier segreto su Vatileaks
Prima del 27 febbraio il Papa vedrà i tre cardinali della commissione d’inchiesta sul caso Vatileaks. E potrebbe anche togliere il segreto pontificio alla relazione dei tre saggi, in modo che i cardinali ne prendano visione alle Congregazioni Generali che iniziano il 1 marzo, con la sede vacante. Lo anticipa il sito "Vatican Insider". Intanto si moltiplicano le voci sul contenuto del dossier segreto di circa trecento pagine consegnato al Papa il 17 dicembre scorso: si parla di durissime lotte di potere e denaro. E spunta anche la pista di una potente lobby gay. Sono voci che girano, di cui ha parlato oggi Repubblica in un articolo. Padre Lombardi ha risposto così: "Non aspettatevi commenti, smentite o conferme di quanto venga detto su questo tema".
Polemiche sui pedofili
Intanto, mentre proseguono le proteste contro alcuni cardinali accusati di aver coperto i preti pedofili (in particolare c'è il cardinale Roger Mahony, ex arcivescovo di Los Angeles), finisce al centro delle polemiche anche il cardinale ghanese Peter Turkson, cardinale ghanese, considerato tra i favoriti al prossimo Conclave. In un’intervista alla Cnn, Turkson aveva assimilato i pedofili agli omosessuali, affermando che "il sistema tradizionale africano ha protetto e protegge la popolazione dalla tendenza della pedofilia, perché in molte comunità, in molte culture africane, l’omosessualità e qualsiasi relazione fra persone dello stesso sesso, non sono tollerate". Protestano le associazioni gay e quelle delle vittime degli abusi dei preti pedofili.
I rapporti coi lefebvriani
"In queste circostanze straordinarie, le disposizioni relative ai rapporti con la Fraternità sacerdotale San Pio X vengono affidate dal Santo Padre al prossimo Papa", ha detto Lombardi in merito all’annosa trattativa della Santa Sede per fare rientrare i lefebvriani nella Chiesa cattolica dopo lo scisma degli anni Ottanta. "Non è da aspettare in questi giorni una definizione dei rapporti con i Lefebvriani", ha chiarito Lombardi.
Lavori in corso per il Conclave
Un’equipe di 40 persone è al lavoro da giorni per organizzare il Conclave. La regola principale è questa: tutto deve restare immutabile come avviene da secoli. Nessun particolare sarà lasciato al caso, tanto che nei laboratori della floreria si sono serviti delle documentazioni fotografiche affinché tutto sia riprodotto esattamente allo stesso modo dei precedenti conclavi. Nella Cappella Sistina, aldilà del muro alle spalle delle votazioni, ci sono già due stufe collegate, nelle quali una volta accese verranno inseriti le schede e i candelotti per le fumate, in attesa di quella bianca. L’unica diversità rispetto alla tradizione sono i candelotti che saranno accesi nelle stufe per le fumate nere e quella bianca: sostituiscono la pece e il fieno. È così che avverrà l'annuncio del nuovo Papa. Nella cappella Sistina ci saranno 117 sedie di ciliegio (anche se una non servirà) e dodici tavoli di legno grezzo coperti da un panno beige e satin bordeaux: sei sul lato destro e sei sul sinistro, disposti su due file di diverso livello.
Su un altro tavolo davanti all’altare ci sarà l’urna di legno grezzo e in un altro punto un tavolino con il Vangelo. Pronto anche il sacchetto in velluto per ritirare le schede e i segnaposti con i nomi dei cardinali, che saranno dotati di penna, cartellina rossa d’appoggio e una scheda per scrutinio.
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