Oltre 90mila persone hanno reso omaggio, finora, al cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, deceduto venerdì pomeriggio. Si stima che dalle 7 alle 13 di oggi sono 30 mila i fedeli che hanno reso omaggio alla salma e che si aggiungono ai 60 mila che ieri hanno sfilato davanti alla bara.
Al termine di una lunga notte di preghiera, dopo una prima giornata di omaggio alla salma, stamane la bara che custodisce le spoglie del cardinale è stata chiusa, ma prosegue il flusso ininterrotto di persone (oltre 6 mila all’ora). Un serpentone che scorre lungo la navata del Duomo di Milano per l’ultimo saluto, in attesa delle esequie che saranno celebrate domani, alle 16, alla presenza del premier Mario Monti e del sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
I fedeli che desiderano partecipare alla funzione, presieduta dal cardinale Angelo Scola, potranno liberamente accedere alla cattedrale a partire dalle ore 14.30 (il Duomo sarà chiuso dalle ore 11.30 alle ore 14.30) e fino all’esaurimento dei posti disponibili. Chi non troverà posto potrà seguire la celebrazione anche da Piazza Duomo: per l’occasione sono stati predisposti dei maxischermi.
La salma del cardinal Martini, che indossa la veste della messa di Resurrezione con la croce pettorale, mitra pastorale e palio, sarà poi sepolta in Duomo. Al termine della funzione religiosa, il corpo sarà inumato in una tomba vuota posta sulla fiancata sinistra del Duomo guardando l’altare Maggiore ai piedi dell’altare della Croce di San Carlo Borromeo.
Sarà cosi compiuta la volontà dello stesso cardinale espressa nello scorso giugno all’arciprete del Duomo, don Luigi Manganini.
L’inumazione avverrà in forma privata, alla presenza dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, del collegio espiscopale, dei familiari e del Capitolo della cattedrale. Lunedì, il Comune di Milano ha proclamato una giornata di lutto cittadino.
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