C'è già chi parla di "Grilloleaks". Sta di fatto che la miccia è stata accesa e adesso si rischia un'esplosione che può seriamente danneggiare il Movimento 5 Stelle. Oltre alle fotografie pornografiche che minerebbero la credibilità di alcuni esponenti pentastellati, ecco spuntare nell'affaire i misteri del duo Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio fino a tirare in ballo anche certi segreti del fondatore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio e dell'ex deputato dell'Idv Pancho Pardi. E la pista più accreditata tra i parlamentari del M5S è quella della lotta intestina tra i militanti emiliani o quella di una vendetta personale.
Il giorno dopo la diffusione online delle mail personali della deputata riminese Giulia Sarti da parte di un sedicente gruppo di pirati informatici, che si firma "hacker del Pd", e la minaccia di pubblicare anche quelle di altri settanta parlamentari a Cinque Stelle, si ragiona sui mandanti dell’attacco informatico ai danni del Movimento Cinque Stelle. Il contenuto delle mail non è verificabile (la violazione della corrispondenza è un reato) ma alcuni quotidiani azzardano la presenza di corrispondenza legata alla attività politica della giovane parlamentare a Bologna, teatro di alcune di una violenta faida interna al Movimento. Non solo. Se ieri Libero si è spinto oltre e scrive in prima pagina Pornoricatto al M5S, alludendo alla presenza di scatti hard di una deputata di cui non rivela l’identità, oggi il giornale di Maurizio Belpietro svela altri dettagli che rischiano di far esplodere il movimento di Grillo. E così, come se non bastassero i frame a luci rosse, ecco spuntare la corrispondenza tra il vicedirettore del Fatto Quotidiano e l’ex parlamentare dipietrista Pardi e tra loro e alcuni grillini (leggi l'articolo). Rivelazioni che scatenano immediatamente l’ira dei militanti del M5S. "Il 'democratico' ordine dei giornalisti - domanda provocatoriamente un membro dello staff comunicazione del Movimento al Senato - non dice niente delle campagne di fango fascistoide di Libero che violano apertamente la privacy di giovani parlamentari del M5S?".
All'interno del Movimento 5 Stelle scoppia una vera e propria bufera. I senatori e i deputati pentastellati sono turbati e si rifiutano di parlare. Bocche cucite, dunque. Tuttavia, i volti e gli sguardi sono piuttosto eloquenti: scuri e tesi. Di ora in ora cresce, infatti, l’indignazione per il fatto che il sito dove scaricare le mail "rubate" non sia stato oscurato subito dopo la denuncia fatta alla magistratura e alla polizia postale. "È una porcata. Come si fa a pubblicare delle mail private? È chiaramente un ricatto", si sfoga qualcuno. La solidarietà alla Sarti è trasversale: colleghi ma anche giornalisti e militanti che la conoscono condannano il gesto. Lei preferisce non commentare ufficialmente. A chi ha avuto modo di sentirla confida che non si farà certo "fermare da questa intimidazione". Non vuole dare peso alla cosa: sul suo profilo su Facebook annuncia la devoluzione di parte della indennità parlamentare e non fa alcun accenno al caso degli hacker. "Stanno tentando di spaventarci 'sputtanando' la nostra vita. Grillo ce lo aveva detto - spiegano alcuni parlamentari - La questione politica rischia di finire in secondo piano. Vogliono farci fuori con il gossip ma noi siamo sereni". Almeno per il momento tacciono anche Grillo e Casaleggio sebbene anche alcune delle loro mail siano state hackerate. Anche lo staff comunicazione del M5S non è ancora intervenuto.
Probabilmente sta aspettando di leggere i riscontri delle indagini portate avanti dalla polizia e dalla magistratura. Ieri la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha annunciato che investirà della questione il Comitato per la sicurezza all’interno dell’Ufficio di Presidenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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