M5S sul piede di guerra: "Interrare la Rho-Monza". Scherzo da 300 milioni

Il ministro Orlando non firma il decreto per la Rho-Monza. E strizza l'occhio ai grillini che vorrebbero interrare l'opera stradale

M5S sul piede di guerra: "Interrare la Rho-Monza". Scherzo da 300 milioni

Burocrazia e politica contro Expo 2015. O meglio ambientalisti, grillini e democrat ancora una volta contro lo sviluppo del Paese. Con alleati forti al governo, come il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando (Pd) che dando un colpo al cerchio e uno alla botte prende tempo, non si espone e mette a rischio un’opera ritenute fondamentali non solo per l’Esposizione del 2015. Oggetto del contendere questa volta è la Rho-Monza: 9,2 chilometri di strada che i grillini vorrebbero far interrare facendo sborsare dai 150 ai 300 milioni di euro in più.

La Rho-Monza è una strada di 9,2 chilometri che costituisce la chiusura dell’anello tangenziale di Milano che realizza di fatto il completamento della Tangenziale Nord di Milano per la tratta che collega Paderno Dugnano (A52) al Sistema Fiera/Expo (A8). La strada sarà una valida alternativa all’autostrada A4 già costantemente congestionata. Un’infrastruttura fondamentale soprattutto per quei paesi che oggi si trovano a dover convivere con centinaia di auto in coda con annesse emissioni in atmosfera di agenti inquinanti. Eppure c’è chi dice no. Insomma, pur di trovare visibilità sono pronti a screditare le procedure, gli esperti e le valutazioni fatte da chi per lavoro da anni studia, giudica e interviene sui progetti. In Regione Lombardia la capofila della protesta è la grillina Silvana Carcano che è addirittura riuscita a portare il suo leader Beppe Grillo al fianco del Comitato per l’interramento per la Rho Monza. Peccato che a settembre il guru stellato abbia sfruttato il cantiere per la ribalda mediatica nazionale preferendo parlare di elezioni e Governo. La proposta che i grillini fanno è di interrare l’opera. Al loro fianco anche i parlamentari del Pd Eleonora Cimbro ed Ezio Casati che un giorno si uno no tirano per la giacchetta il piddì Orlando. I motivi addotti sono di tipo ambientale. Anche se non si sa bene in base a quali valutazioni. Il problema è che interrare l’opera potrebbe costare tra i 150 e 300 milioni in più. Un extracosto che nessuno è in grado di sostenere. Tanto più che l’ammontare complessivo dei lotti 1 e 2 è di 260 milioni, di cui 55 sono coperti da uno stanziamento del governo nel decreto del Fare che verranno stornati se non vengono concluse le procedure entro i tempi stabiliti. Non solo, secondo i tecnici di Serravalle il progetto sviluppato dal Comitato per l’interramento presenta numerose criticità che vanno da anomalie progettuali, al mancato rispetto della normativa stradale con aspetti difficilmente derogabili, oltre al fatto che non sarebbero stati presi in considerazione gli alti flussi di traffico delle direttrici interessate, impossibili da interrompere durante le fasi di cantiere. Insomma, il solito pasticcio all’italiana condito dall’indecisione di un ministro che tarda a firmare il decreto di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) che darebbe la possibilità di partire con i cantieri entro il mese di aprile e di arrivare, quindi, in tempo per Expo. Di ieri l’ultimo capitolo della saga.

L’assessore lombardo alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno in mattinata ha annunciato di aver "appreso informalmente che il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha firmato questa mattina il decreto di Via per i lotti 1 e 2 del collegamento stradale Rho-Monza". Poche ore dopo è però arrivata la smentita da Varsavia, dove si trovava il ministro all'Ambiente.

"Orlando è impegnato a perfezionare il decreto Via con una procedura funzionale per integrare la programmazione dell'opera nel tratto corrispondente a Paderno Dugnano", si legge in agenzia. I dubbi sul fatto che l'esponente piddì possa essere stato bacchettato dai colleghi di partito si fa sempre più forte.

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