La Meloni vola a Kiev: "Questa terra è un pezzo di nostra casa e la difenderemo"

La premier presiederà la riunione del G7. Zelensky: "Vinceremo la battaglia con la Russia"

La Meloni vola a Kiev: "Questa terra è un pezzo di nostra casa e la difenderemo"
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Esattamente due anni fa iniziò l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca, oggi Giorgia Meloni è a Kiev per presiedere la videoconferenza del G7 alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il primo ministro è arrivato nella capitale ucraina a bordo dello stesso treno su cui hanno viaggiato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il premier belga Alexander De Croo e il primo ministro canadese Justin Trudeau. “Questa terra è un pezzo della nostra casa e noi faremo la nostra parte per difenderla”, le prime parole di Meloni all’aeroporto Antonov di Kiev a testimonianza del sostegno di Roma.

Meloni ha partecipato alla cerimonia in onore dei soldati ucraini che hanno combattuto la battaglia di Hostomel. “Questo posto è simbolo di fallimento di Mosca e dell’orgoglio dell’Ucraina, ha proseguito:“Questo posto ci ricorda che c’è qualcosa di più forte di missili e guerra: è l’amore per la terra e la libertà”. Meloni ha confermato ancora una volta la vicinanza di Roma a Kiev, a maggior ragione come presidente del G7. Oggi verranno firmate le garanzie di sicurezza, ha rimarcato Meloni: "Perchè riteniamo che in Ucraina si combatta anche per la nostra libertà e il nostro interesse nazionale".

Meloni ha poi citato una strofa dell'inno nazionale ucraino - "Daremo anima e corpo per la nostra libertà" - per elogiare quei soldati coraggiosi che hanno dato "anima e corpo per la loro libertà e la loro Nazione" accendendo quella speranza "che ha dato anima e corpo in questi due anni di resistenza". L'Italia, l'Europa e l'Occidente intero sono con Kiev per celebrare "un atto d'amore": "Perchè qui gli ucraini hanno difeso ciò che amavano e, così facendo, hanno difeso anche noi. Hanno combattuto per darci la possibilità di essere qui oggi, per dire che questa terra è un pezzo della nostra casa e che faremo la nostra parte per difenderla". Da quella battaglia sono passati 730 giorni e da 730 giorni il popolo ucraino ci ricorda cosa significhi credere nella propria libertà e nella propria Nazione, ha proseguito: "Sono 730 giorni che gli ucraini ci spiegano che sopravvivere non vuol dire necessariamente vivere. Sono 730 giorni che gli ucraini dimostrano al mondo come nessuno aiuto possa essere sufficiente se, a monte, non c'è qualcuno determinato a battersi. Questo luogo ci racconta tutto questo, qui dove è stata scritta la prima pagina per restituire all'Ucraina un futuro di libertà".

Coinvolgendo nel discorso anche la crisi in Medio Oriente, il presidente del Consiglio s'è soffermato sullo scenario di tensioni internazionali: "Quello che è accaduto negli ultimi due anni, con focolai di crisi che si continuano a moltiplicare è figlio di quella invasione, quando saltano le regole del diritto internazionale si rischia di ritrovarsi in un mondo in cui chi è militarmente più forte invade il suo vicino, non so se ci conviene un mondo del genere". Già ai microfoni del Giornale Meloni aveva evidenziato: “L'Italia, l'Europa e l'Occidente devono continuare ad essere al fianco di Kiev, perché difendere l'Ucraina non vuol dire amare la guerra, ma esattamente il contrario. Vuol dire allontanare la guerra, tutelare il nostro interesse nazionale e impedire che il sistema internazionale fondato sulle regole vada definitivamente in frantumi. Non conviene a nessuno, a noi europei per primi, un mondo nel quale vige il caos e non la forza del diritto”.

Con buona pace di chi a sinistra continua a sminuire il lavoro del governo a livello internazionale, Meloni ha testimoniato ancora una volta il ruolo centrale dell'Italia. Emblematico il ringraziamento rivolto da Zelensky al premier: "L'Ucraina è molto riconoscente ai propri partner nella difesa del Paese. Il nostro destino dipende solo da noi. Sono fiducioso e fiero di chi combatte per difendere il Paese". Kiev ha dimostrato che ogni forma di male può essere distrutta, ha aggiunto il presidente ucraino: "Proprio qui Putin ha provato a vincere la battaglia per prendere il controllo di Kiev, due anni fa, ma ha fallito grazie ai difensori ucraini. Il 24 febbraio 2022 non tutti credevano di poter respingere l'aggressione, ma già nelle prime fasi della guerra gli ucraini hanno dimostrato di essere più forti di qualsiasi situazione geopolitica". "Vinceremo", è la promessa di Zelensky accogliendo Meloni e gli altri attori internazionali.

L'Europa c'è, il messaggio di von der Leyen: "Sosterremo l'Ucraina finchè sarà necessario" sia dal punto di vista militare che finanziario. E ancora: "La Russia non è riuscita a distruggere il sogno degli ucraini e insieme lo porteremo avanti, accogliendo Kiev nella grande famiglia europea".

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