"Riforma non puntiva. Magistrati non sono nemici". La lezione di Meloni alle toghe

Obiettivo 26% alle elezioni europee, ma non solo: "Lavoro per costruire una maggioranza alternativa alla sinistra"

"Riforma non puntiva. Magistrati non sono nemici". La lezione di Meloni alle toghe

Dalla riforma della giustizia al botta e risposta con Vincenzo De Luca, passando per i principali dossier politici del momento, a partire dalle imminenti elezioni europee: Giorgia Meloni ci ha messo la faccia in una lunga intervista ai microfoni del Corriere e ha lanciato messaggi importanti. Il primo è quello destinato alla magistratura, soprattutto dopo le polemiche delle ultime settimane: "Non considero i magistrati nemici, chiedo a chi ha fatto questa dichiarazione se pensa che chi governa sia un nemico...". Le proteste delle toghe sono legate alla riforma targata Nordio, ma il premier ha escluso qualsivoglia ipotesi di vendetta:"Di che cosa dovrei vendicarmi con i magistrati? Io non capisco perchè si possa considerare una riforma del genere punitiva nei confronti dei pm, e trovo bizzarro che venga definita una vendetta".

Come anticipato, la Meloni è tornata anche sul "caso" De Luca, con il confronto ad alta tensione di Caivano."Io sono stata insultata e banalmente mi sono difesa", ha ricostruito il primo ministro, che non ha lesinato stoccate alla collega dem Elly Schlein: "Mi spiace che Elly Schlein abbia perso ancora l'occasione di dimostrare di essere il cambiamento che aveva promesso. Ieri ha avuto il coraggio di commentare quello che ho detto io...". Il premier ha ricordato di non aver ricevuto vicinanza e solidarietà da nessuno a sinistra, mentre ora i compagni si stracciano le vesti per una semplice replica al vetriolo. Il giudizio della Meloni è tranchant: "Credo che si debba vergognare: la sinistra ha mostrato la sua vera natura, di persone con due pesi e due misure. Ieri mi ha scritto tanta gente di sinistra dicendo 'hai fatto bene'". Senza dimenticare la questione femminile della vicenda, considerando che De Luca non ha mai utilizzato una parola del genere con una donna: "Qual è il messaggio? Che le donne si possono insultare perchè sono deboli? Eh no, non siamo deboli. Sa chi è debole? I bulli sono deboli, perchè, come si è ben visto ieri, sono bravi a fare i gradassi dietro le spalle, ma quando li affronti non li fanno più i gradassi".

Riflettori accesi sulle elezioni europee, Meloni sarà protagonista delle liste di Fratelli d'Italia e l'obiettivo è confermare di essere il primo partito in Italia. In termini numerici, la conferma del 26 per cento raccolto alle politiche del 2022. Il primo ministro ha rimarcato di essere al lavoro per costruire una maggioranza alternativa alla sinistra e ci sono interlocuzioni con varie forze per certificare la svolta. Incalzata su Marine Le Pen, la Meloni ha parlato di "percorso interessante", sottolineando che su alcuni dossier si sono ritrovate sullo stesso fronte già nella legislatura che sta per scadere: "Su molti dossier si sono già create maggioranze alternative e per questo la sinistra è così nervosa. Mi pare che i temi europei si affrontino sempre un po' come se fossimo delle tifoserie, non è che faccio la cheerleader, dicono 'stai con quello o con quell'altro'. Io sto dalla parte dell'Italia, di tutto il resto mi interessa poco". Per quanto concerne il candidato alla Commissione Ue, ha evidenziato di voler partire dalla maggioranza e non dal nome, con un'unica certezza, il no al "meccanismo dell'inciucio": "Non sono d'accordo con chi considera l'Unione europea un club in cui si entra in base alle simpatie. Il modello basato sulla sussidiarietà non è contro l'Europa perchè gli permetterebbe di tornare a essere un gigante politico. Chi nell'Europa lavora per dividerla, fa un errore strategico fondamentale".

Tra i temi di maggiore divisione tra governo e opposizione figura certamente il premierato e la Meloni ha le idee piuttosto chiare sul perchè dell'ostruzionismo: la sinistra non vuole fare scegliere i cittadini. Il premier ha affermato che la riforma è utile per tutti e rafforzerebbe il luogo della politica, che negli ultimi anni è stato debole. La Meloni ha aggiunto che la libertà di scegliere il governo non è prevista dalla Costituzione salvo quando le forze politiche non esprimono una maggioranza, il capo dello Stato "è costretto a un ruolo di supplenza per una falla del sistema, comunque deve schierarsi in qualche maniera e non aiuta la sua funzione di garanzia risolvere la falla nel sistema". Non è vero, ha proseguito, che non esiste il contrappeso:
Tra i temi di maggiore divisione tra governo e opposizione figura certamente il premierato e la Meloni ha le idee piuttosto chiare sul perchè dell'ostruzionismo: la sinistra non vuole fare scegliere i cittadini. Il premier ha affermato che la riforma è utile per tutti e rafforzerebbe il luogo della politica, che negli ultimi anni è stato debole.

La Meloni ha aggiunto che la libertà di scegliere il governo non è prevista dalla Costituzione salvo quando le forze politiche non esprimono una maggioranza, il capo dello Stato "è costretto a un ruolo di supplenza per una falla del sistema, comunque deve schierarsi in qualche maniera e non aiuta la sua funzione di garanzia risolvere la falla nel sistema". Non è vero, ha proseguito, che non esiste il contrappeso:"Il presidente della Repubblica è garante della costituzione, quello è il contrappeso".

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