Migranti, clima e femminismo: le parole d'ordine della Schlein

La candidata alla segreteria Pd auspica un "nuovo modello di sviluppo" orientato a sinistra e ispirato alle lotte su clima, migranti e contrasto al patriarcato

Migranti, clima e femminismo: le parole d'ordine della Schlein

Inflazione, caro energia e pressione fiscale? Macché. Nell'agenda politica di Elly Schlein sembrerebbero esserci ben altre priorità. Ben altri temi cruciali, sui quali la candidata alla segreteria del Pd intende dare battaglia. Quali siano gli argomenti decisivi per il futuro, meritevoli d'ispirare una "mobilitazione" corale, lo ha spiegato la stessa deputata: migranti, clima e lotte femministe. Intervenendo a un convegno su "Capitalismo e diritti dell'uomo" organizzato a Bologna, l'esponente di sinistra in corsa per la successione a Enrico Letta ha arringato i presenti criticando il modello economico "neoliberale" e offerto la propria contro-proposta d'impronta progressista.

"Il modello di sviluppo economico, sociale e ambientale di impronta neoliberale è un modello che sta aumentando a dismisura le diseguaglianze di ogni tipo e al contempo se ne nutre", ha affermato Elly Schlein, descrivendo il Pianeta come "sull'orlo di un collasso ormai quasi irreparabile". Così, la candidata alla segreteria dem ha offerto la propria soluzione per invertire la rotta e passare a un paradigma alternativo orientato a sinistra. "Se vogliamo ribaltare quel modello che insieme sfrutta in modo insostenibile le risorse naturali e al contempo genera alimenta e si nutre di diseguaglianze, l'insegnamento di quel pensiero che attraversa quelle piazze è che bisogna unire queste lotte", ha argomentato la parlamentare, riferendosi alle battaglie su specifiche istanze progressiste.

"C'è bisogno di unire le lotte come fanno coloro che si mobilitano per il clima", ha spiegato al riguardo Elly Schlein, citando anche le manifestazioni condotte in solidarietà ai migranti "che venivano trattati in modo indegno e vergognoso e criminale, bloccati in mezzo al mare". E ancora, la deputata ha aggiunto: "Le stesse facce, le stesse speranze, che abbiamo incontrato nei cortei femministi di mobilitazione contro il patriarcato, sono le stesse che abbiamo individuato in chi lotta a difesa dei lavoratori più fragili e delle lavoratrici più dimenticate". A Bologna, l'esponente politica di origini svizzere ha spiegato che "unire queste lotte, in questo tipo di piattaforma, è l'unico modo che abbiamo per provare a rovesciare e riscrivere un nuovo modello di sviluppo".

Parole che, in un certo senso, hanno ricalcato quelle programmatiche pronunciate da Elly alla presentazione della propria candidatura. In quel caso la deputata aveva auspicato "una visione che intreccia la giustizia sociale e climatica, una visione che tiene insieme il contrasto alle disuguaglianze di ogni forma con la necessità di salvare il Pianeta".

Ma chi ambisce a guidare un partito italiano non dovrebbe sottolineare con maggior forza le istanze legate alla quotidianità del nostro Paese? Le mobilitazioni contro il patriarcato, infatti, non ci sembrano tra le urgenti priorità chieste dagli italiani in questo momento.

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