L'intervento in acque Sar maltesi poi l'ong porta i 300 clandestini in Italia

Il centro di controllo di Malta non ha demandato alla Ong la gestione delle operazioni ma è stata la Geo Barents a caricare i migranti, che sbarcheranno a Brindisi

L'intervento in acque Sar maltesi poi l'ong porta i 300 clandestini in Italia

Le 440 persone a bordo del motopeschereccio intercettato la prima volta in acque Sar libiche, poi sconfinato in quelle Sar maltesi, verranno portate in Italia. Il nostro Paese non aveva competenze territoriali in questa operazione, per la quale il controllo era stato preso della centro di coordinamento di Malta. Tuttavia, la nave Ong Geo Barents, ne porterà 339 a Brindisi. Altri 100 migranti saranno trasferiti, prima di arrivare nel porto pugliese, su un assetto navale militare italiano al largo delle coste della Sicilia.

Come mai, nonostante tutto, dev'essere l'Italia a farsi carico di tutti i migranti, tranne uno trasferito in elicottero in un ospedale maltese? Spiegazioni ufficiali non ne sono state fornite ma c'è un elemento di questa vicenda potrebbe spiegare il tutto. Nella notte tra lunedì e martedì la Ong Alarm Phone ha ripetutamente chiamato il Mrcc di Roma per chiedere che intervenisse per coordinare l'operazione di salvataggio sul peschereccio, nonostante questo fosse scivolato con la deriva in acque Sar maltesi. A seguito delle diverse telefonate, il nostro centro operativo ha suggerito alla Ong di contattare La Valletta, visto che il barcone si trovava in acque di sua competenza. Evidentemente Alarm Phone ha fatto così e Malta ha assunto il coordinamento delle operazioni. Sul posto, già da diverse ore, si trovavano due mercantili che stavano facendo da scudo al peschereccio per evitargli onde più grosse.

È a queste due navi che Malta pare abbia demandato il coordinamento delle operazioni Sar, non a quella della Ong, che ha comunque effettuato l'intervento, in quanto nave maggiormente attrezzata. Ma non avendo avuto il coordinamento Sar da parte di Malta, non ha ottenuto il porto di sbarco nel Paese insulare. Le operazioni sono durate per tutto il pomeriggio e tutta la notte da parte dell'equipaggio della Geo Barents, che nella serata di ieri era alla ricerca di un porto di sbarco che questa mattina ha trovato in Italia. Stando alle immagini scattate dall'aereo da ricognizione Sea-Watch, il peschereccio, per quanto apparisse in evidente sovraccarico, non sembrava essere in imminente pericolo di affondamento.

Ancora una volta l'Italia si trova costretta a farsi carico di un barcone di migranti caricati a bordo di una nave Ong che ha agito senza aver ottenuto il

coordinamento Sar del Paese di competenza. Si tratta dell'ennesimo evento che ricade interamente sulle spalle dell'Italia, dove già il sistema di accoglienza dei migranti irregolari (non dei profughi) è allo stremo.

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