Il ministro Crosetto: "Il tema non è il riarmo, ma la difesa dell'Europa"

Guido Crosetto, ministro della Difesa, rispondendo al question time al Senato, ha parlato del piano di riarmo europeo

Il ministro Crosetto: "Il tema non è il riarmo, ma la difesa dell'Europa"
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"La linea è quella che mi avete visto manifestare, non è mai cambiata". Guido Crosetto, ministro della Difesa, rispondendo al question time al Senato, ha ribadito quanto ha scritto nella lettera pubblicata questa mattina dal Corriere della Sera in cui ha spiegato cosa prevedono i trattati europei in tema di difesa europea.

"Quando si parla di forze armate europee e di difesa europea lo si fa nella cornice che definiscono i trattati: l'articolo 4 e l'articolo 42 che oggi prevedono che la difesa europea funzioni come la difesa della Nato", ha detto Crosetto evidenziando che "la Nato non è uno Stato, non ha una sua difesa, l'espressione difensiva della Nato è data dalla capacità di interoperare della difesa italiana, della difesa statunitense, della francese, di tutte le difese che fanno parte della Nato". Crosetto ha poi ricordato che, in quanto ministro della Difesa, già due anni e mezzo fa aveva proposto a Bruxelles un centro unico di comando e controllo per "far interoperare le difese nazionali". E ha aggiunto: "Non abbiamo avuto risposte da Germania e Francia, che non volevano una cooperazione in quello spazio probabilmente perchè eravamo visti come competitor industriali".

Il ministro della Difesa ha spiegato le ulteriori difficoltà in questo campo: "Non è facile - ha detto - anche perché mentre in Italia e in Francia l'interlocuzione tra governo e aziende della difesa è più facile perché il governo francese come quello italiano è azionista o direttamente o tramite casse di depositi e prestiti di altre aziende. In Germania - ha aggiunto - è profondamente diverso, l'industria della difesa fino a ieri era un'entità totalmente staccata che era impossibile anche portare su un tavolo di ragionamento politico, non c'era né l'attitudine né la volontà di farlo". Sul tema del Rearm, Crosetto ha ribadito di non amare questo trermine proprio come i suoi omologhi polacchi, tedeschi e francesi: "Il tema non è riarmo dell'Europa, è la difesa dell'Europa".

Il programma ReArm Europe "non è tanto - ha spiegato il titolare del ministero della Difesa - un piano europeo", in quanto prevede 150 miliardi di euro europei ma il resto "riguarda il debito nazionale e lo devono attivare le nazioni": per questo "c'è un tema - ha aggiunto Crosetto - di come le attivazioni nazionali ricadono sulle economie, sulla possibilità di fare debito e sull'aumento dei tassi" e poi bisogna tenere conto che "gli investimenti devono avere un effetto moltiplicatore sull'economia Crosetto ha ricordato che nel campo della difesa il moltiplicatore "è di solito 2,8-3, quindi investire 1 significa ottenere 3 come crescita", ma questo "se rimane sul territorio italiano e ha una ricaduta per piccole, grandi, medie imprese".

Crosetto si è detto dispiaciuto per non aver trovato un clima di unità da parte di tutti e ha detto: "Molto spesso su questo tema abbiamo innescato elementi di divisione su cose marginali mentre avremmo bisogno di trovare un percorso di unità, perché parliamo della difesa di un Paese, della difesa di una nazione, cioè del prerequisito all'esistenza stessa della democrazia e delle istituzioni democratiche". Il ministro ha, infine, sentenziato: "Dire che si può stare senza difese è come dire che si può stare senza Parlamento in una Repubblica parlamentare, è la stessa cosa. Manca il prerequisito di base".

Crosetto, al termine del question time, parlando con in giornalisti nei pressi del Senato, ha definito la Lega "un attore importante della maggioranza", ma ha aggiunto: "io non mi faccio condizionare dalla Lega e sono il ministro della Difesa". E ancora: "Io ho ottimi rapporti e non ho avuto nessun problema con nessun esponente della Lega". Crosetto si è detto preoccupato per la situazione internazionale e ha lanciato l'allarme: "Italia subisse la metà dell'attacco a Israele in tre ore, io non sarei in grado di difenderla" e perciò il suo obiettivo "è arrivare alla fine del mio mandato rendendo l'Italia un pò più sicura".
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