Come è cambiato il Professore. Sono passati meno di quattordici mesi dalla conferenza del 4 dicembre 2011 quando, tra le lacrime della Fornero, Mario Monti chiedeva agli italiani sacrifici. Da lì - di decreto in decreto, di stangata in stangata - è stato tutto un tassare, uno stringere di cinghie, un versare soldi nelle casse dell'Erario.
Poi è arrivato il 23 dicembre 2012 e tutto è cambiato. Il Prof ha smesso di fare il tecnico e ha preso a fare il politico. E nemmeno in modo originale. Qualche giorno prima Silvio Berlusconi aveva annunciato la sua candidatura e aveva promesso di abbassare la pressione fiscale, a partire dall'abolizione dell'Imu, che verrebbe compesata dalla tassazione di alcolici e tabacchi. E Monti che fa? Resosi probabilmente conto di non essersi guadagnato la popolarità con il suo governo, inizia a tentennare. L'Imu? Pensa a modificarla. Così come il redditometro. Fino a quando, il 14 gennaio 2013, arriva a rinnegare la sua linea: "La pressione fiscale deve diminuire, i governi succeduti in questi anni l’hanno aumentata troppo".
Dichiarazioni che non bastano a farlo salire nei sondaggi, al contrario di Berlusconi che in questi giorni sta riacquistando consensi. Come rendere più appetibile l'Agenda Monti? Dando una sbirciatina ai programmi degli altri, ovviamente.
Eccola quindi la soluzione del premier dimissionario per far ripartire l'Italia: "Introdurre forme di detassazione per chi assume under30", scrive il Prof rispondendo al Forum Giovani su Twitter. Peccato che anche questa sia un'idea del Cav. Quale sarà la prossima mossa del copione Monti?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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