Il presidente del Consiglio Mario Monti è andato a trovare Marco Pannella nella clinica romana dov'è ricoverato, tenuto sotto controllo per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute a seguito dello sciopero della fame e della sete che sta attuando da otto giorni per protestare contro il sovraffollamento delle carceri. "L'ho trovato lucido e intellettualmente combattivo", ha detto il premier lasciando la stanza dell'anziano leader radicale. Monti ha fatto sapere che la sua è stata una visita per avere un confronto con Pannella. Poco dopo in una nota Palazzo Chigi ha reso noto che Monti è pronto ad approfondire le questioni legate all’emergenza carceraria in Italia e invita Pannella a sospendere lo sciopero.
Ieri pomeriggio Pannella, contro il parere dei medici, aveva lasciato la clinica. In serata però vi ha fatto ritorno accogliendo le raccomandazioni dei dottori: "Malgrado alcune parzialissime assunzioni di caramelle, che nell'immediato gli hanno consentito di parlare - si legge nell'ultimo bollettino medico, diffuso dal professor Claudio Santini, primario della clinica Nostra Signora della Mercede di Roma - gli esami eseguiti prima dell'uscita dalla clinica, contro il parere dei sanitari, documentano una ulteriore deterioramento della funzionalità renale".
"Pannella sta estimoniando, con la sua civile e drammatica testimonianza, l'intollerabilità di una situazione di illegalità e di inumanità", scrive in una nota l’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti. "Non ho titoli per rivolgere appelli a chi che sia - prosegue - ma penso sia indispensabile che tutte le autorità istituzionali che possono, Presidente della Repubblica, parlamento, presidente del Consiglio e Governo, debbano prendere l'iniziativa per accogliere la domanda che vive nella nobile testimonianza di Pannella".
"Sono profondamente vicino a Marco Pannella che sta conducendo una battaglia doverosa contro le disumane condizioni in cui si trovano a vivere i detenuti nelle
carceri italiane", afferma il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione Andrea Riccardi. Poi il ministro lancia al leader radicale un messaggio: "La vita umana resta comunque il bene più prezioso e va sempre difesa e salvaguardata. Chiediamo a Pannella di interrompere lo sciopero della sete e della fame, affinché possa così vivere e proseguire le sue battaglie".
Intanto
prosegue il tam-tam sui social newtwork a favore della battaglia del leader radicale. "Possibile - scrive su Twitter Adriano Celentano - che si debba rischiare la vita fino a questo punto per avere giustizia?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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