Continua senza sosta la crociata contro i teatri campani da parte del presidente Vincenzo De Luca. Il governatore Dem sabato mattina (13 maggio) si è recato presso il Teatro Nuovo dei Quartieri Spagnoli per incontrare alcuni esponenti del mondo dello spettacolo. De Luca ha ascoltato per diverse ore le necessità e le richieste dei lavoratori del mondo dello spettacolo, sempre più vicini alla soglia del fallimento.
L'insistente attacco contro i teatri
Il presidente ha puntato il dito contro il parassitismo di certi notabilati del teatro, che molto spesso, si sentirebbero intoccabili. “A Napoli ci sono notabilati del teatro che si sentono intoccabili - queste le parole di De Luca, riportate dal Corriere del Mezzogiorno - pur vivendo nove volte su dieci di parassitismo. Ci sono poi le realtà democratiche che vivono di lavoro e responsabilità personale, quella che ti fa programmare in modo diverso da come fanno i parassiti. La Regione ha scelto la via democratica di valorizzazione della cultura, non escludendo nessuno, ma considerando che la realtà campana è fatta di 300 imprese, migliaia di lavoratori spesso precari che tengono vivo il tessuto civile del territorio. I notabilati non possono diventare dunque ossessione pubblica, tanto meno lo strumento di ricatto nei confronti della Regione”.
Il presidente ha poi continuano accennando al recente blocco dei fondi di Sviluppo e coesione. I soldi da investire nella cultura e nei teatri, ormai sono pochi, anzi pochissimi. “Abbiamo cercato di spiegare a qualche nostro interlocutore che siamo costretti a gestire in maniera più rigorosa le risorse disponibili: non sono più consentiti sprechi”.
La presunzione del presidente
De Luca ha poi voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa, ricordando ai propri interlocutori com’era Napoli prima del suo insediamento a Palazzo Santa Lucia e il suo intento di trasformare la metropoli del sud in una delle città più belle del mondo. “Napoli — ha dichiarato il presidente Dem — è in grande ripresa e io sono il primo tutore della città: posso dire con una punta di presunzione che senza i sette anni di De Luca, Napoli sarebbe ancora quella dei rifiuti e del degrado. Se fate l’elenco di quello che è stato messo in campo per dare prestigio al capoluogo e alla Campania, il 90% delle iniziative è nato a Palazzo Santa Lucia: mi sono stancato di essere quello che paga tutto e non appare mai. Voglio rifare di Napoli una città mondo, per questo basta marchette, tecnicamente si chiamano così”.
Il tentativo di colmare il divario tra Sud e Nord
Il presidente campano ha poi concluso il proprio intervento, tra i malumori dei lavoratori del mondo dello spettacolo con una promessa.
“Voi siete la vera ricchezza culturale - ha concluso De Luca - a voi confermo i fondi per 15 milioni di euro e li accresco aggiungendo nuovi capitoli di spesa; cercherò di colmare il divario con il Nord e di sanare paradossi come questo: per vedere uno spettacolo gli studenti pagano 18 euro di bus e 7 per il biglietto, ha detto Petrone. La Regione da ora in poi si farà carico del trasporto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.