ODDIO, CI RIDANNO LA BINDI

Blitz del Pd che impone il nome della signora all'Antimafia. Il Pdl s'infuria: "Si dimetta subito". Napolitano si sente assediato e perde le staffe: una "panzana" la promessa della grazia a Berlusconi

ODDIO, CI RIDANNO LA BINDI

Ci mancava pure il ritorno di Rosy Bindi ad allietare le larghe intese. La signora è stata nominata ieri presidente della Commissione Antimafia, una delle più importanti del Parlamento. Il suo merito non è quello di essere grande esperta di Cosa Nostra, ma di essere a caccia di un posto e, soprattutto, ferocemente antiberlusconiana. A

lla faccia degli «accordi condivisi» che dovevano essere alla base di questa legislatura. Il Pdl, al momento del voto, ha abbandonato l'Aula in segno di protesta per il blitz fatto dalla sinistra, che ha imposto a colpi di maggioranza la sua candidata. Così da oggi, oltre ad avere una magistratura di parte, un presidente della Repubblica di parte e un governo di parte che sta varando una manovra economica di parte, abbiamo pure una Antimafia partigiana, non contro le cosche, ma contro e in sfregio a Berlusconi e al centrodestra.

Al momento di scrivere non è ancora stato diramato il comunicato dei ministri del Pdl (né quello dei loro 24 senatori che ogni giorno si dicono pronti alla secessione) per gettare acqua sul fuoco delle polemiche e invocare la stabilità delle istituzioni. Non so se arriverà, ma qui, a furia di allagare per il bene del Paese, l'incendio verrà pure spento, ma il centrodestra morirà affogato. Perché la Bindi presidente dell'Antimafia è peggio dello spread, in quanto a presa in giro. Segue, nell'arco di pochi mesi, la beffa della condanna di Berlusconi, il tradimento del Pd sulla sua decadenza, la nomina di quattro senatori a vita tutti rigorosamente di sinistra, l'aumento dell'Iva e una manovra economica con nascosta dentro una patrimoniale su casa e risparmi.

Begli alleati che teniamo, e bel garante della «pacificazione nazionale» quel Giorgio Napolitano che, ieri, è andato su tutte le furie e definito una «panzana» l'ipotesi che all'atto di formare il governo si sarebbe impegnato a dare una qualche forma di salvacondotto a Berlusconi.

Io non so se sia vero, ma sono certo che se avesse detto chiaramente che da buon comunista avrebbe fatto di tutto per aiutare il Pd a governare pur non avendo vinto le elezioni e si sarebbe impegnato dietro le quinte a pilotare nell'ombra la spaccatura del Pdl, ecco, io non credo che in quel caso Berlusconi avrebbe accettato le larghe intese perché si sarebbe trattato di avallare un colpo di Stato. E se poi avessero accennato pure alla Bindi...

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