Su Nicole Minetti si è detto e scritto di tutto. Attualmente la signora è sotto processo per la vicenda Ruby, olgettine e bunga bunga, che probabilmente si concluderà con un nulla di fatto, assoluzione in massa. In caso contrario, non sarà condannata solamente lei, la bella igienista dentale e consigliera regionale eletta nel listino di chi deve essere eletto, punto e basta. Sia come sia, ora le è stato chiesto di togliersi dai piedi perché il Pdl, in procinto di rinnovarsi, ha l'esigenza di fare le pulizie di fine stagione.
Giusto, sbagliato? Quando la scopa entra in azione o spazza in ogni angolo oppure è sospettata di essere maneggiata con malizia. Il consiglio della Regione Lombardia è pieno di gente inquisita o indagata per reati vari. Sintetizzo: tangenti, ruberie. Nelle inchieste è coinvolta gente importante, 10 indagati su 80 consiglieri, per l'esattezza, tra cui Filippo Penati (Pd) e Davide Boni (Lega). Stendo un velo pietoso sugli altri otto, nomi meno noti. Sta di fatto che nessuno di essi è stato giudicato, proprio come la Minetti.
Lei però è costretta ad andarsene; le ha chiesto di spicciarsi a traslocare anche Angelino Alfano, incaricato di rassettare il partito. Glielo chiedono in modo pressante ex amici e vecchi avversari. Motivo: una così, accusata di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, non può alloggiare nella nobile aula consiliare della più importante regione italiana. Questione di decoro. Di opportunità. Argomenti che sarebbero accettabili se non fossero usati solo per l'igienista, in attesa di sentenza esattamente come gli altri nove alle prese con le toghe. Invece, per costoro si applica il principio secondo il quale ogni cittadino è innocente fino a prova contraria.
Ma la prova contraria manca anche per Nicole. E allora perché lei è invitata a dimettersi mentre i suoi colleghi, nella medesima situazione, no? Mistero. O doppiopesismo? Non so. Ma so che per i moralisti dei miei stivali è più grave un peccato di letto, retribuito con un seggio, che molti peccati di portafogli retribuiti con la stessa mercede. In altri termini, è meno riprovevole rubare, arraffare denaro, profittando delle istituzioni, che fare qualche maialata e magari organizzarne alcune, ricevendo in cambio un posto al Pirellone?
Chi stabilisce se sia meglio avere la mano lesta o la coscia lunga? A prescindere dalla risposta al presente quesito, a noi piacerebbe che chiunque abbia commesso reati si facesse da parte.
Prima o dopo il verdetto del tribunale? È lo stesso, purché si adotti lo stesso criterio per tutti. Qui viceversa paga solo la Minetti per una colpa da accertare; il gruppo di quelli indiziati di aver sgraffignato rimane imperterrito sulla poltrona. Se di porcherie bisogna parlare, questa è la più grossa.
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