Rivoluzione Superbonus: ecco come può cambiare

Fratelli d'Italia non esclude qualche correzione: si valuta la cartolarizzazione dei crediti. Fissato per lunedì l'incontro tra governo e associazioni

Rivoluzione Superbonus: ecco come può cambiare

Il recente via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi potrebbe essere seguito da una serie di imminenti modifiche in Parlamento. Il governo ha difeso l'intervento denunciando di essere di fronte a una "situazione fuori controllo", ma all'orizzonte non sono da escludere dei ritocchi al provvedimento. In tal senso Fratelli d'Italia ha dato segnali di apertura e, sulla scia della posizione prudente di Forza Italia, ha lasciato uno spiraglio per dei cambiamenti rispetto al testo originale.

Nuove modifiche al Superbonus? FdI apre

Dagli ambienti di FdI fanno notare che l'iter parlamentare, prima in Commissione e poi in Aula, "può e deve essere un'opportunità per migliorare" la norma. Una mossa dovuta, alla luce delle istanze del partito azzurro e delle proposte lanciate in queste ore dalle realtà produttive del territorio.

Tommaso Foti, nel ribadire che l'azione dell'esecutivo è stata necessaria per "disinnescare una bomba", ha confermato eventuali correzioni senza comunque mettere a rischio i conti pubblici: "Certo che siamo pronti a modifiche. Tutti possiamo dire che il provvedimento può essere migliorato". Sulla stessa linea si trova Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, secondo cui "alcune modifiche si potranno fare".

A tal proposito anche Saverio Congedo, deputato meloniano e capogruppo in commissione Finanze alla Camera, ha assicurato che Fratelli d'Italia "farà la sua parte per trovare il miglior punto di equilibrio fra i diversi interessi in campo nell'interesse delle imprese, dei cittadini, della tenuta dei conti pubblici".

Le ipotesi sul tavolo

Una strada ritenuta percorribile, e che dunque rientra nel ventaglio delle opzioni sul tavolo, è quella che porta alla cartolarizzazione dei crediti ceduti. Che si tratti di una possibilità concreta lo ha confermato Alfredo Antoniozzi, vicepresidente del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia alla Camera, che ha rinnovato l'intenzione di valutare degli interventi in sintonia con gli alleati del centrodestra.

Resta ferma la volontà di agire seguendo due binari ben precisi: da una parte si vuole dare ossigeno a decine di migliaia di imprese della filiera; dall'altra si vuole assicurare a tutti i cittadini il completamento dei lavori già avviati. E l'ipotesi in questione potrebbe rappresentare il punto di equilibrio sul decreto varato dal governo che ha bloccato la cessione dei crediti dei bonus edilizi.

L'incontro tra governo e associazioni

Fin da subito l'esecutivo ha garantito che si sarebbe adoperato per avviare un confronto produttivo al fine di affrontare la situazione. Infatti già lunedì pomeriggio i presidenti delle categorie interessate dalle norme sono stati invitati a Palazzo Chigi, precisamente alle ore 17.15: la convocazione è stata indirizzata a Federica Brancaccio (Ance), Carlo Bonomi (Confindustria), Giorgio Spaziani Testa (Confedilizia), Cristian Camisa (Confapi) e Maurizio Gardini (Alleanza delle cooperative italiane).

"Le Pmi sono il motore della Nazione e sono state purtroppo loro le vittime che hanno maggiormente pagato il conto delle politiche del governo giallorosso", ha osservato il deputato Marco Osnato di Fratelli d'Italia.

Gli ha fatto eco Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute: a suo giudizio l'incontro di lunedì sarà un'importante occasione "per limare e migliorare il provvedimento laddove possibile".

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