A margine del convegno "I manager pubblici che vogliamo" il ministro del Welfare Marianna Madia si sofferma sulla riforma della Pubblica amministrazione. "Non è detto che ci saranno dei tavoli, perché abbiamo tempi molto stretti", sottolinea il ministro a chi le chiedeva di un confronto con le categorie del pubblico impiego sulla riforma dello Stato: "Non lo so, può anche darsi, ma non per forza. Abbiamo chiesto ai sindacati proposte oltre il piano Cottarelli". Quelo della Madia suona come un vero e proprio appello rivolto ai sindacati: "Di aiutarci a trovare risorse per la P.A., in particolare a me sta a cuore mettere risorse sull’entrata di nuove energie, di ragazzi e ragazze che da troppo tempo non riescono ad entrate in modo sano nella Pubblica Amministrazione". Quindi, sottolinea Madia, "mi auguro che i sindacati siano i primi a collaborare con noi". Alla domanda se rivedrà le organizzazioni dei lavoratori pubblici una ad una, il ministro non lo esclude, precisando che "tutto dovrà avvenire nel modo più rapido ed efficiente possibile".
Ma veniamo ai numeri: se si parla di 85 mila esuberi si utilizza "un numero e una terminologia assolutamente sbagliati e distorti anche rispetto al piano Cottarelli. L’idea - spiega ancora il ministro - sarà quella di provare ad avere uscite, anche con prepensionamenti" ma ciò "per aiutare i giovani ad entrare nella P.A.".
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