Palermo, metafora del caos politico nazionale

Primarie infestate da accuse di brogli e da lotte intestine al centrosinistra, candidati che passano da una casacca all'altra, alleanze trasversali e percorsi travagliati. A Palermo si sfidano undici candidati. VIDEO

Palermo, metafora del caos politico nazionale

Ancora una volta Palermo si rivela la metafora della politica nazionale. Primarie infestata da accuse di brogli e da lotte intestine al centrosinistra, candidati che passano da una casacca all'altra nel giro di un niente, alleanze trasversali e percorsi travagliati.

Il capoluogo siciliano è la città che si avvicina alle elezioni amministrative con il quadro politico più complesso e interessante. Dopo le dimissioni del sindaco uscente, Diego Cammarata (che ha lasciato dopo due mandati, tra critiche, inchieste e popolarità ai minimi), a giocarsi lo scranno di Palazzo delle Aquile ci sono undici candidati. 

Il centrosinistra, dopo aver sostenuto Rita Borsellino (sconfitta da Fabrizio Ferrandelli), ha deciso di sostenere ufficialmente il giovane consigliere comunale, ex capogruppo dell’IdV. Ferrandelli gode dunque dell'appoggio di Pd, Sel e di una lunga serie di movimenti e di liste civiche. Classe 1980, papà prima calciatore e poi metronotte, mamma fisioterapista, il bancario Ferrandelli - dopo aver fondato due giornali, un centro sociale e un doposcuola multietnico (Ubuntu) - dal 2008 ha ricoperto a Palazzo delle Aquile il ruolo di capogruppo dell’Idv, partito dal quale è stato espulso negli ultimi mesi per la decisione di candidarsi alle primarie accettando l’invito di un gruppo di associazioni riunite nel cartello “Palermo più”. Gode del sostegno dell'asse pd Antonello Cracolici-Giuseppe Lumia.

Il suo ex partito ha scelto invece il candidato che, a suo dire, non si sarebbe mai più candidato: Leoluca Orlando (leggi il suo ritratto completo). Il Pdl, dal canto suo e dopo un percorso anch'esso non proprio lineare, ha deciso di candidare Massimo Costa, 34 anni, avvocato, presidente regionale del CONI, figlio di un’insegnante e di un ferroviere. E' appoggiato anche da Udc, Grande Sud e liste civiche. Si definisce un "problem solver", parla inglese, francese e spagnolo e a 17 anni è stato campione europeo di kickboxing. In un primo momento è stato sostenuto da Mpa, Fli, Udc e Grande Sud. Poi il dietrofront: il Pdl lo convince ad aderire al suo progetto. Lombardo e i finiani lo mollano, Udc e Grande Sud restano invece ad appoggiarlo, insieme con La Destra di Storace. Il suo slogan elettorale è: Palermo V.I.V.A: Volenterosa, Ingegnosa, Vivibile e Attraente.

Ma i candidati non finiscono qui. Tra gli altri c'è Alessandro Aricò, laureato in Economia e commercio, 37 anni, eletto consigliere provinciale a 22. Nel 2000 è entrato a Palazzo delle Aquile al primo tentativo con Alleanza Nazionale, diventando capogruppo. Ad appoggiarlo, dopo il “tradimento” di Massimo Costa, ci sono Fli, Mpa, Api e liste civiche.

Poi c'è Marianna Caronia, deputata regionale del Pid ed ex vicesindaco di Cammarata. Eletta consigliere comunale nel 2007 e quindi alla Regione nel 2008, sempre con l’Mpa (partito dal quale andò via l’anno dopo), fa parte dal 2010 del nuovo gruppo Pid – I Popolari di Italia Domani di Saverio Romano.

Tra i grillini poi c'è Riccardo Nuti, 30 anni, ex operatore di call center e ora analista di processi aziendali in una società di telecomunicazioni. E' lui il candidato del Movimento Cinque Stelle, di cui è anche portavoceo. Tra i suoi sostenitori c'è l’attore palermitano Claudio Gioè (protagonista de “Il capo dei capi”).

Il candidato più anziano si chiama invece Tommaso Dragotto. imprediotre di 74 anni, nel 2010 ha fondato il movimento civico “Impresa Palermo”. Nei minuti finali è arrivata anche la candidatura di Marco Priulla, studente 26enne di Lettere e Filosofia, sostenuto dal Partito comunista dei lavoratori.

A Palermo c'è anche una rappresentante del Movimento dei Forconi, che ha fatto sentire la sua protesta contro le tasse e i rincari sulla benzina. Si chiama Rossella Accardo, moglie di Antonio Maiorana, l’imprenditore scomparso nel nulla nell’agosto del 2007 assieme al figlio Stefano. L’altro figlio, Marco, si è tolto invece la vita il 6 gennaio del 2009 a soli 22 anni.

Infine, Giuseppe Mauro, imprenditore ed ex consigliere provinciale, è il candidato di Alleanza di Centro, il partito fondato

dall’ex giornalista Rai Francesco Pionati.

Mentre Gioacchino Basile, ex sindacalista Cgil che denunciò le infiltrazioni di Cosa nostra nei Cantieri Navali di Palermo, è il candidato di Forza Nuova. 

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