La pazienza è la virtù dei forti, dicevano i latini. Ma a Parma, non tutti la pensano così. Anzi. Il ritardo nella formazione della giunta del sindaco grillino Federico Pizzarotti comincia a destare non pochi malumori.
"Dopo un mese Parma è l’unica giunta in Italia a non essere stata completata. Sono un po’ stupito da questo ritardo, chiediamo che la nuova squadra si metta subito al lavoro, perché la situazione di Parma è talmente drammatica che bisogna trovare subito una soluzione", ha tuonato Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd Emilia-Romagna.
"Ma Parma non doveva essere la giunta della trasparenza, dell’efficienza e della concretezza?" si è chiesto Nico Stumpo, responsabile Organizzazione della segreteria nazionale del Pd. Ma non è solo l'opposizione a incalzare il Movimento 5 Stelle. Anche i comitati cittadini aspettano che gli assessori si mettano al lavoro sulle emergenze della città.
La nuova squadra grillina però non vuol sentir parlare di ritardi e di problemi organizzativi. “Non è vero che siamo in difficoltà sulle nomine, la verità è che noi, a differenza degli altri partiti, siamo un’unica compagine e non abbiamo fatto alleanze con altre forze politiche prima del ballottaggio, quindi non avevamo poltrone da distribuire, come le tradizionali spartizioni da manuale Cencelli. Anche questo è un nostro modo innovativo di governare", ha assicurato il vicesindaco Nicoletta Lia Rosa Paci.
Un problema in realtà c'è. O meglio, un'ombra. E si riscontra in una lettera inviata da una attenta cittadina alla Gazzetta di Parma. Riguarda il neo assessore all'Urbanistica, Roberto Bruni, architetto con esperienze di recupero e docente al Politecnico di Milano, a cui ieri Pizzarotti ha affidato anche la delega "all’edilizia, al patrimonio e all’energia".
L'ombra che pesa sul neo assessore è un fallimento alle spalle con la sua azienda (datato 2006) e una procedura chiusa definitivamente dal Tribunale di Parma meno di un anno fa. "Ma il Sindaco ha letto bene il curriculum del nuovo assessore all’Urbanistica Bruni? E lui ha fatto presente nel curriculum che ha alle spalle il fallimento della sua Thauma Sas, a causa del quale tante famiglie ancora oggi piangono per aver perduto quanto avevano investito con immensi sacrifici? È questo il concetto di meritocrazia?", si legge nella missiva.
Il caso dell’assessore Bruni ha un precedente proprio a Parma. Nel luglio 2004, il presidente della provincia Vincenzo Bernazzoli (Pd) nominò assessore provinciale alle politiche per lo sviluppo economico e l’innovazione Michele Pagani. In quel caso sul membro della Giunta pesava una richiesta di ammissione al concordato preventivo presso il Tribunale di Parma. Una volta resa pubblica la notizia, Pagani presentò le dimissioni.
E la storia oggi si ripete. Perché infatti, in tarda serata, sono arrivate le dimissioni di Bruni. "A fronte delle polemiche sollevate circa la figura dell’architetto Bruni, lo stesso ha deciso, di comune accordo con il sindaco, di rinunciare alla nomina di Assessore all’urbanistica, per garantire la serena prosecuzione dell’attività politico amministrativa dell’Amministrazione Comunale", si legge in una nota del Comune di Parma. Insomma, in nemmeno 24 ore, la giunta Pizzarotti, ancora incompleta, ha già perso il primo pezzo.
Insomma, Pizzarotti ha rivendicato la scelta Bruni per le "sue competenze di riqualificazione e ripianificazione del
territorio, ma anche i suoi studi fatti in campo energetico. Pensiamo sia la persona che possa dare un taglio diverso all’urbanizzazione e alla pianificazione di Parma". Chissà se adesso l'opinione del sindaco cambierà...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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