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Il Pd canta già vittoria Ma non si accorge che vince l'antipolitica

I democrat gongolano: "È una rivoluzione". Ma nei capoluoghi trionfa l'antipolitica: avanti i candidati di Sel e Idv, boom dei grillini. Cos'ha da esultare il Pd?

Il Pd canta già vittoria Ma non si accorge che vince l'antipolitica

"La foto di Vasto è insufficiente". Nichi Vendola sorride. A Genova il suo candidato di punta, Marco Doria, è in testa. Sa fin troppo bene che il Partito democratico e il suo eterno rivale, Pier Luigi Bersani, non hanno niente da essere soddisfatti per questo primo turno di elezioni amministrative. Se il Pd vince il derby con il Pdl, perde nettamente lo scudetto: il boom dei grillini che si impongono a valanga sia a Genova sia a Parma e lo schiaffo dell'Idv Leoluca Orlando al ribelle democrat Fabrizio Ferrandelli a Palermo sono il sintomo di un forte malessere in corso già dall'anno scorso.

C'era da aspettarselo. Si conferma il trend dell'anno scorso. Il Pd perde anche quando la sinistra vince. Nei capoluoghi più importanti Bersani & compagni non riscono a far vincere un loro candidato. Dilaga l'antipolitica. Dilaga il voto di protesta. I grillini, il Sel e l'Idv passano all'incasso. "L’unico vincitore è Grillo, non capisco cos’abbia da gioire il Pd. A Palermo non vince, a Genova nemmeno. Rimango esterrefatto - tuona Osvaldo Napoli - io sarei preoccupato come lo siamo noi del Pdl. Si tratta di una posizione di protesta per una riforma economica che ancora manca". I democratici però non se ne accorgono. Come non se ne erano accorti l'anno scorso quando si erano accontentati di mettere il cappello sulle vittorie di Giuliano Pisapia (Sel) a Milano, di Luigi De Magistris (Idv) a Napoli e di Massimo Zedda (Sel) a Cagliari.

Nonostante il terremoto politico che, di fatto, investe i due partiti che alle ultime elezioni politiche avevano ottenuto i consensi maggiori nel Paese, secondo il responsabile enti locali democratico Davide Zoggia il Pd "esce rafforzato" dal voto nonostante "alcuni commenti" negativi che già si sono sentiti. "È una vera e propria rivoluzione politico-amministrativa - ha esultato Zoggia - il Pd ne esce notevolmente rafforzato". Gongola anche Anna Finocchiaro che, ancora a caldo, ribadiscer che il Pd si riconferma il primo partito del Paese e l’asse delle coalizioni di centrosinistra: "Questo pur nel contesto di un quadro politico critico, con un elevato astensionismo e un’affermazione del Movimento 5 stelle". Bersani si presenta in conferenza stampa ottimista.

La tornata elettorale, la riassume così: dal voto emerge un nettissimo rafforzamento del Pd e del centrosinistra, uno tsunami nel centrodestra e un’avanzata di Grillo. Poi, sotto sotto, la butta lì: "Spero che ai ballottaggi, messi di fronte alla scelta di chi governa, ci potrà essere un certo ripensamento". Si vedrà.

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