Il Pd silura Crocetta: "Siamo fuori dalla maggioranza"

Bufera alla Regione siciliana. Il Pd si sfila. Il governatore tira dritto: "Che Dio vi assista!"

Il Pd silura Crocetta: "Siamo fuori dalla maggioranza"

I democratici silurano Rosario Crocetta. Il governatore della Regione siciliana ha fissato per mercoledì a mezzogiorno il vertice di maggioranza. "Quale maggioranza - ha replicato il segretario del piddì Giuseppe Lupo - per noi non esiste più da mesi una maggioranza". Il messaggio è sin troppo chiaro: se si tratta di un vertice di maggioranza i dem non si presenteranno, se invece si tratta di "un confronto su provvedimenti utili per la Sicilia, come l’abolizione delle province, le zone franche urbane e l’acqua pubblica", allora Lupo e compagni sono anche disposti a sedersi a un tavolo con Crocetta.

"Saluto il ministro Lupo. Pardon, Lupi. Ho avuto un lapsus freudiano...". "Chiedo scusa se il mio è solo il plurale di un cognome che sta molto a cuore al presidente Crocetta...". Lo scambio di battute tra il governatore siciliano e il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, la dice lunga sulle tensioni che fanno traballare la Giunta. Giunto a Partanna per la commemorazione del quarantaseiesimo anniversario del sisma che colpì il Belice, Crocetta ha la mente al Pd che gli ha voltato le spalle. Così, nel salutare l’esponente del governo Letta, lo ha chiamato "Lupo" come il segretario regionale piddì che oggi ha confermato la frattura nella magioranza annunciando che non parteciperà al vertice di maggioranza di mercoledì dal momento che i democratici "non ne fanno più parte". "Noi non cambiamo parere ogni ventiquattr'ore...", ha fatto presente Lupo.

A decidere l'uscita dalla maggioranza era stata la stessa direzione del Partito democratico che, dopo il fallimento dell'esperienza Crocetta, ha deciso di voltare le spalle al governatore che, però, a Lupo ha voluto ricordate: "Veramente il Pd ha partecipato regolarmente in questi mesi ai vertici di maggioranza. Se Lupo ha cambiato idea, che Dio lo possa aiutare". Domani pomeriggio terrà, comunque, un incontro coi dem per fare il punto dopo l’inchiesta sulle spese pazze che vede coinvolti numerosi deputati del partito guidato da Matteo Renzi. Nei giorni scorsi Crocetta ha già annunciato che non ha alcuna intenzione di fare un rimpasto con "deputati indagati". All'intimidazione del governatore non è mancata la provocazione del Pd. Lanciando la campagna per il congresso regionale del Pd, Faraone ha quindi preparato un documento in dieci punti con cui sfidare Crocetta: "O si cambia o si va al voto". Nel tentativo di minimizzare il coinvolgimento nell’inchiesta che ha travolto l'Assemblea regionale, Faraone è passato al contrattacco: "Ci prepariamo al congresso regionale e ovunque sentiamo parlare di rimpasto.

L’unico rimpasto che noi dobbiamo augurarci è un rimpasto di idee e di programma nella politica regionale". Quindi la stoccata al "rivoluzionario" Crocetta: "Fino ad oggi niente rivoluzione, solo tanta continuità con un passato che non ci piace".

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