Caso Ruby, Berlusconi sulla Boccassini: "Requisitoria ispirata dall'odio"

Il Cavaliere: "Teoremi, illazioni, forzature, falsità". Ghedini: "I pm hanno parlato di un altro processo, non di questo". E il Pdl fa quadrato. Gelmini: "Tutto ciò che non fa parte del teorema viene respinto come falso". Carfagna: "Palese attacco alla democrazia"

Caso Ruby, Berlusconi sulla Boccassini: "Requisitoria ispirata dall'odio"

"Non mi è stato possibile ascoltare la requisitoria - afferma in una nota Silvio Berlusconi -. Ho letto le agenzie. Che devo dire? Teoremi, illazioni, forzature, falsità ispirate dal pregiudizio e dall'odio, tutto contro l'evidenza, al di là dell'immaginabile e del ridicolo. Ma tutto è consentito sotto lo scudo di una toga. Povera Italia!".

"La richiesta di condannare il presidente Berlusconi a 6 anni di reclusione - dice l’avvocato Niccolò Ghedini - è sconnessa dalla realtà processuale, la Procura ha dato solo indicazioni parziali senza riscontri, in pratica i pm hanno parlato di un altro processo non di questo".

In una nota Mariastella Gelmini, vicecapogruppo vicario del Pdl alla Camera, osserva che "un processo costruito come un castello di accuse che resistono a tutte le smentite e a tutti i costi: anche e soprattutto davanti a fatti e a testimonianze chiare e incontrovertibili. Tutto ciò che non fa parte del teorema viene infatti respinto come falso e per demolire la credibilità di un teste non si esita a definire, non senza una punta di razzismo, la cittadina italiana Karima El Mahroug, una giovane di furbizia orientale a causa delle sue origini".

"La dottoressa Boccassini - dichiara Daniele Capezzone - ha gettato la maschera. La sua ricostruzione, basata sul non poteva non sapere, è assolutamente fragile, inconsistente, e smentita dall’andamento del processo e dai testimoni-chiave. La richiesta contro Silvio Berlusconi - prosegue - appare dunque spropositata, assurda e surreale. È evidente che l’ala militante della magistratura vorrebbe Berlusconi fuori dalla politica. Non riuscendo a batterlo nelle urne, in campo aperto e con metodo democratico, si cerca dunque di sopperirè per via giudiziaria. Ma, come il presidente Berlusconi ha spiegato a Brescia, costoro - sottolinea Capezzone - non ce la faranno: non lo consentiremo noi, e non lo consentiranno i milioni di italiani che hanno scelto e continueranno a scegliere la leadership di Berlusconi. Quanto alla mostruosa macchina scenica messa in campo dall’accusa, essa si rivelerà presto - conclude - un boomerang: gli italiani comprendono bene che è stato perso tempo, sono stati impiegati uomini e mezzi, oltre che soldi dei cittadini, per colpire un avversario politico, e senza avere trovato nulla di consistente".

"La condanna richiesta condita dall’interdizione perpetua è lunare - osserva il senatore del Pdl Altero Matteoli - ma gli argomenti, le parole e i toni utilizzati dal Pm Boccassini per giustificarla sono inaccettabili. Esse sono la prova del pregiudizio contro Berlusconi e di una persecuzione politica intollerabile. Appare evidente che non si vogliano colpire eventuali reati ma eliminare un nemico politico abbattendolo per sempre".

"Abbiamo ascoltato con rispetto e attenzione la requisitoria dell’accusa - scrive Antonio Di Pietro sul suo blog - adesso, se fossimo realmente in uno Stato di diritto, dovremmo limitarci ad ascoltare con altrettanta attenzione anche l’arringa della difesa. Purtroppo nel nostro Paese ciò non è possibile. Infatti, già da giorni, Berlusconi e i suoi sodali continuano a propinarci la loro versione a reti unificate e a rilasciare dichiarazioni martellanti contro i giudici, esercitando così la solita pressione psicologica, arrivando addirittura a trasmettere, ancor prima della requisitoria, uno speciale televisivo per inculcare all’opinione pubblica una versione falsata dei fatti. Ma la nostra Costituzione - aggiunge Di Pietro - garantisce l’indipendenza della magistratura, e per questo siamo certi che anche i giudici non si lasceranno intimidire da questi attacchi verbali di tipo squadrista, né si faranno condizionare dai processi mediatici realizzati ad arte dal Cavaliere".

"La richiesta di interdizione perpetua dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi è abnorme - tuona Mara Carfagna - ma quantomeno rappresenta un momento di chiarezza. Ora è palese a tutti gli italiani che qualcuno sta provando a far deragliare gli ingranaggi della democrazia e a troncare per via giudiziaria la leadership del presidente Pdl, votato solo due mesi fa da milioni di italiani".

"La Boccassini ha chiesto

l’ergastolo - afferma a Otto e mezzo, su La7, la deputata del Pdl Daniela Santanchè - perché per un politico come Berlusconi chiedere l’interdizione
perpetua dai pubblici uffici è come chiedere l’ergastolo".

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