Piemonte, nel mirino i monogruppi mangia soldi

Piemonte, nel mirino i monogruppi mangia soldi

TorinoLa Guardia di finanza è tornata a presentarsi, ieri mattina, negli uffici dei gruppi consiliari della Regione Piemonte per completare l'acquisizione di materiale iniziata il giorno prima e che si propone di chiarire se, come è accaduto altrove, ci siano state delle irregolarità. La Procura che coordina l'inchiesta ha più volte detto che, al momento, non vi sono ipotesi di reato né indagati, tuttavia, nei corridoi di Palazzo Lascaris e negli uffici dei gruppi la tensione è palpabile, visto il clima che si è creato nel Paese. A inizio settimana, poi, a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il deputato del Pdl Roberto Rosso. A Telelombardia aveva detto che, anni addietro, un consigliere regionale ospite a casa sua a Sestriere per la settimana bianca sarebbe andato tutti giorni in Comune a farsi timbrare la presenza per motivi istituzionali in modo da intascare gettone di presenza e rimborso chilometrico, il tutto per un migliaio di euro al giorno. L'ex sottosegretario aveva anche fatto il nome del paese da cui sarebbe stato calcolato questo rimborso, rendendo così individuabile il consigliere. Circostanza che si è rivelata poi falsa, con conseguente pubblica lettera di scuse dello stesso Rosso. Questo per dire il clima che si respira al di qua del Ticino.
Bizzarra poi la coincidenza che negli stessi giorni in cui le Fiamme gialle hanno deciso di acquisire i faldoni, gli uffici di Presidenza della Regione hanno deciso a loro volta di mettere on line le cifre dei rimborsi chilometrici dei consiglieri. Da cui sono emerse numerose curiosità su cui il circo mediatico si è avventato. A cominciare dal recordman Roberto Boniperti, eletto a Novara nelle liste del Pdl, a cui, tra gettoni di presenza (122 euro al giorno) e spostamenti, nel 2011 sono stati rimborsati oltre 37mila euro. Il consigliere, che ha poi aderito al gruppo di Progett'Azione - nato da una scissione dal Pdl - ha spiegato, come altri chiamati a fare altrettanto, che in effetti lui è sempre molto disponibile e presente sul territorio. Anche ad agosto, quando, come risulta dai tabulati, ha percorso più di 4mila e 500 chilometri in 22 giorni di attività. Ma va detto che lo stesso Boniperti, quando è stato eletto nell'ufficio di Presidenza, ha rinunciato all'auto blu cui pure avrebbe diritto, benefit che in un anno costa all'amministrazione circa 75mila euro.
Pure Maurizio Lupi, unico eletto della lista Verdi Verdi che fa parte della maggioranza di centrodestra, non si è risparmiato e ha chiesto rimborsi per oltre 30mila euro. Ha avuto anche lui la sua dose di notorietà di cui avrebbe volentieri fatto a meno per via della pubblicazione delle foto di una sua iniziativa elettorale del 2010 a cui era presente anche una sosia di Marilyn Monroe. Ma, al di là delle più facili considerazioni, e della mole dei chilometri percorsi in un anno dai consiglieri, sul banco degli imputati ci sono soprattutto le norme che regolano questa elargizione di denaro pubblico. E, per dovere di cronaca, va rilevato che solo il Movimento 5 stelle lo denuncia da tempo e che i suoi due consiglieri hanno coerentemente rinunciato a richiederla. Il famoso gettone di presenza, che esiste da molto tempo in tutte le assemblee elettive - e il conseguente rimborso chilometrico - viene autorizzato quando il consigliere è presente per tutta la durata dei lavori dell'aula e della Commissione principale, ma anche per le cosiddette attività sul territorio, e in questi casi può bastare anche un semplice cartoncino dell'invito a un convegno o una qualunque manifestazione per giustificarlo. Sul banco degli imputati anche i tanti, sono otto, monogruppi, che possono contare ogni anno su cospicue dotazioni di denaro. Il Palazzo ha perfettamente percepito che è meglio cambiare musica e, dopo quelli dell'anno scorso, sono ora al vaglio nuovi robusti tagli e irrigidimenti delle verifiche e dei controlli, che verranno approvati nel mese di ottobre.

Si stanno studiando tagli delle risorse di tutti i gruppi, pari a un complessivo 20 per cento. E in particolare un riequilibrio rispetto a quelli con un solo componente, che attualmente percepiscono un finanziamento fisso uguale agli altri.

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