Nome: Angelo Bonelli. Professione: magistrato mancato. Il capo dei Verdi si vede poco in Parlamento. Nelle commissioni di Montecitorio è praticamente un fantasma. Al contrario è sempre presente quando c’è da fare una battuta ai tg o andare in tv. La sua è un’ossessione per il grande schermo che gli è costata l’addio di Eleonora Evi, la presidente dei Verdi che aveva la sola colpa di essere invitata nei talk politici. Bonelli, da quando è rientrato sulla scena politica, dopo 15 anni di assenza, ha un solo obiettivo nella testa: mandare alla sbarra i ministri del governo Meloni. E così, uno dopo l’altro, sono finiti negli esposti-denuncia del verde, consegnati ai magistrati, Salvini, Lollobrigida, Nordio, Delmastro, Pichetto Fratin.
Non c’è opera pubblica o atto che esca indenne dalla furia giustizialista del leader dei verdi. Anzi sì. In un solo caso, il parlamentare ecologista non è andato dai giudici per denunciare presunte opacità: è il caso delle cooperative di moglie e suocera del suo pupillo Soumahoro. In quel caso Bonelli non ha avuto sospetti sugli affari della famiglia Soumahoro. Agli avversari invece Bonelli non fa sconti.
Non perdona nulla. L’ultima denuncia, firmata con i colleghi Elly Schlein e Nicola Fratoianni, è contro il ponte sullo Stretto.
Un’opera di grande modernità che Bonelli vuole bloccare con la carta bollata. Ora la Procura di Roma ha aperto un fascicolo senza reati sulla denuncia dell’ambientalista. Nei giorni scorsi, la notizia è passata sottotraccia, il «denuncia ministri» ha depositato un altro esposto alla Procura di Milano contro il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, per l’abbattimento di 500 alberi in un’area che dovrebbe ospitare la pista di bob per le olimpiadi Milano-Cortina. Salvini è il bersaglio preferito di Bonelli. È già alla quarta denuncia. Un record. Prima del ponte di Messina e della pista bob di Milano, Salvini è finito nel mirino per la diffusione sui propri profili social del video del magistrato Iolanda Apostolico e per i lavori sulla diga di Genova.
Un’ossessione al pari della tv. Il vicepremier è in buona compagnia. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è stato denunciato da Bonelli per la famosa sosta del treno a Ciampino. Tra i meloniani oltre Lollobgrida, è toccato al sottosegretario Andrea Delamastro per le informazioni su Cospito passate a Giovanni Donzelli. Per lo stesso motivo nella denuncia di Bonelli è finito anche il ministro Carlo Nordio. Chi sarà il prossimo? Il titolare dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Il motivo è scontato: l’innalzamento del livello di smog nell’aria.
E mentre salta da una Procura all’altra, Bonelli trova il tempo anche per dedicarsi all’attività parlamentare (per cui è pagato), firmando una proposta di legge per introdurre il reato (pene pesantissime) di negazionismo climatico. Un vero giudice mancato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.