Dopo le parole di Silvio Berlusconi su Benito Mussolini, lo scorso 27 gennaio giorno della Memoria, e le frasi sul "fascismo buono" di Roberta Lombardi, neo capogruppo del Movimento 5 Stelle a Montecitorio, oggi tocca a Gianfranco Polillo, sottosegretario uscente al ministero dell’Economia, affrontare il tema spiegando che, durante il Ventennio fascista, sono state attuate numerose riforme positive per il Paese.
Ospite del programma di Radio2 Un giorno da pecora, Polilo ha dato il suo giudizio su quanto fatto dal Duce. "Ricordate che diceva Togliatti del fascismo? - ha chiesto il sottosegretario all'Economia - diceva che c’era un controllo del governo autoritario, però c’era un grande consenso nel paese. Se lo diceva Togliatti...". Polillo ha infatti sottolineato come il fascismo abbia avuto un impatto positivo per gli italiani, soprattutto nei primi anni di governo Mussolini. "Come tutti i governi ha fatto delle cose bene e delle cose sbagliate", ha continuato segnando come spartiacque il 1935 ed entrando nel merito delle misure positive attuate da Mussolini. "Per esempio, si è inserito in tutta quella che è stata l’elaborazione politica degli anni Trenta: Roosvelt, il keynesismo - ha spiegato - ha creato le basi del welfare in Italia, questa è stata una cosa estremamente positiva". E ancora: "Ha favorito il processo di conversione industriale, ha avuto una grande attenzione a quelli che erano gli aspetti del futurismo, che non era solo arte ma anche scienza". Per Polillo, invece, "le cose disastrose sono state l’entrata in guerra con la Germania, la sottovalutazione e il non aver capito quella che era la forza dell’America".
Per quanto riguarda le leggi razziali, a detta del sottosegretario all'Economia, è tutto "consequenziale all’alleanza con la Germania". Insomma, per Polillo alcune cose positive sono state fatte, poi il negativo "è iniziato intorno al 1935".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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