Processo Ruby: il Cav ricoverato, ma i pm lo vogliono alla sbarra

Nonostante il certificato medico, i pm chiedono la celebrazione dell'udienza. Ma il tribunale dà ragione al Cav: processo rinviato all'11 marzo. IL DOCUMENTO Il certificato medico

 Ilda Boccassini e Niccolò Ghedini
Ilda Boccassini e Niccolò Ghedini

L'ospedale San Raffaele certifica che il quadro clinico di Slvio Berlusconi è peggiorato, e che si rende necessario un ricovero per proseguire la terapia della patologia agli occhi, una uveite bilaterale, che affligge il paziente. Ma Ilda Boccassini non si lascia convincere dalla attestazione dei medici del San Raffaele, continua a dichiararsi convinta di esse davanti a una strategia dilatoria e chiede che il tribunale mandi un oculista di un altro ospedale a compiere una visita fiscale sul paziente-imputato. La Boccassini indica anche l'ospedale, il San Gerardo di Monza, cui ci si può rivolgere per avere dei medici imparziali che vengano inviati a controllare se davvero le condizioni del Cavaliere siano tali da impedirgli di presentarsi in aula. Obiettivo esplicito della Procura, poter concludere la requisitoria a carico di Berlusconi, anche a costo di fare notte. Ma il tribunale stavolta ritiene che altri controlli non siano necessari, "ritenuta esaustiva allo stato la documentazione acquista e ritenuto assoluto e legittimo l'impedimento e che ricorrono le condizioni previste dalla legge" ha rinviato l'udienza a lunedì.

È finita così la giornata, vagamente surreale, che sta affrontando il processo a carico del Cavaliere per il caso Ruby. Fin dalla mattina accusa e difesa battagliano intorno alla richiesta di rinvio dell'udienza per motivi di salute avanzata dai legali dell'imputato, avversata con decisione dal procuratore aggiunto Boccassini. Alla fine, per trovare una via d'uscita, il tribunale aveva sospeso l'udienza per acquisire direttamente presso il San Raffaele l'esito degli esami cui Berlusconi, ricoverato in day hospital dal mattino per il riacutizzarsi del disturbo, era stato sottoposto.
Ma nemmeno l'arrivo della risposta dall'ospedale ha sciolto il dubbio della Procura di trovarsi di fronte a una sceneggiata, cioè al l'ennesimo escamotage dell'imputato per sottrarsi alla presentazione del conto finale. Secondo Ilda Boccassini siamo di fronte a una serie di certificati medici che dimostrano solo "una escalation per fare sí che oggi l'udienza non venga svolta". D'altronde, dice Ilda Boccassini, "non è la prima volta che mi trovo a dover esprimere un parere sul legittimo impedimento basato anche su una storia pregressa di tale strategia adottata dall imputato Berlusconi". Ilda Boccassini ha anche chiesto che vengano arruolati altri cancellieri per poter proseguire l'udienza anche dopo le 17.

Cosi, per la quarta volta nella stessa udienza, il tribunale ha dovuto ritirarsi in camera di consiglio per decidere. I difensori di Berlusconi non si sono opposti alla effettuazione di una visita fiscale sul loro assistito, pur facendo presente che a loro avviso la documentazione acquisita è già sufficiente: "Ci sembra che il tribunale abbia già fatto abbastanza controlli", hanno detto.

Peraltro vi sono dei dubbi che un atto come la visita fiscale, che è inevitabilmente un po' invasiva, possa essere effettuato a carico di un parlamentare senza l'autorizzazione della Camera di appartenenza. E il tribunale ha deciso che Berlusconi sta davvero male.

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