Riforme, Berlusconi avvisa Renzi: "Niente testi blindati"

Il Cav preoccupato dai dissapori interni al Pd: "Renzi fatica a mantenere le promesse". E lancia il libro sul colpo di Stato

Riforme, Berlusconi avvisa Renzi: "Niente testi blindati"

Il nemico numero uno di Matteo Renzi è il Pd. La minoranza dem è, senza alcun dubbio, il freno maggiore al cammino di riforme condiviso con Forza Italia. "Lo scontro istituzionale in atto sul Senato e i dissapori nel Pd fanno sospettare che Renzi fatichi a mantenere le promesse, e questo potrebbe alimentare le delusioni di tanti e l’antipolitica". Intervenendo telefonicamente con il teatro di Sassuolo, dove il primo cittadino Luca Caselli ha presentato la ricandidatura alle amministrative per il centrodestra, Silvio Berlusconi non nasconde le proprie preoccupazioni per la frammentazione del Partito democratico. Una divisione interna che lievita di ora in ora, tanto da mettere in forse i numeri di Renzi al Senato. "Sulle riforme istituzionali noi ci siamo, ma solo se sono una cosa seria - avverte il leader di Forza Italia - non accetteremo testi blindati".

Berlusconi riporta al centro del dibattito politico le riforme. In primis, l'Italicum e l'abolizione del Senato: "Serve una legge elettorale al più presto perché presto potremmo essere chiamati a votare". Ma non basta. Sul tavolo mette anche l'elezione diretta del capo dello Stato e il premierato forte. "Dobbiamo garantire al presidente del Consiglio la facoltà di sostituire i propri ministri", spiega Berlusconi rilanciando una proposta condivisa anche da Renzi. "In Italia oggi non c’è democrazia - continua il leader di Forza Italia - la nostra missione è convincere il 50% dei votanti a premiare il nostro progetto per restituirla al Paese".

Nel corso del collegamento telefonico con Sassuolo, Berlusconi racconta di aver

scritto un instant book in cui parla del colpo di Stato ordito dalla sinistra per farlo fuori dalla scena politica. Un colpo di Stato che ha portato al governo "chi non è stato eletto".

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