Basta con il protagonismo dei giudici. A dirlo, durante il congresso dell'Associazione Nazionale dei magistrati, è il primo presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce. La toga si è scagliata contro gli "eccessi mediatici" di alcuni magistrati e contro "l'anomalo protagonismo" di alcuni magistrati passati alla politica. Sebbene non ci siano riferimenti diretti, appare chiaro che la critica di Santacroce sia rivolta a colleghi, vedi Antonio Ingroia (ma non solo), che hanno fatto del presenzialismo mediatico un loro vessillo per poi buttarsi sull'agone politico.
Ma la disamina del primo presidente di Cassazione si fa più caustica: "La giustizia non è uno show né un carro di Carnevale: sono indispensabili silenzio e meditazione". E qui come non pensare che il convitato di pietra sia il giudice Antonio Esposito, passato alle cronache per quella telefonata col giornalista del Mattino in cui anticipava le motivazioni della condanna per frode fiscale a Silvio Berlusconi. Santacroce poi ribadisce: "Basta con la spirale sterile del match frontale tra politica e giustizia a cui sembra mancare sempre l’ultima ripresa" e che trae spunto a volte "da arroccamenti corporativi ed eccessi da parte dei magistrati".
Insomma, dal pm romano Edoardo De Santis (che ostenta nel suo ufficio due vignette contro Berlusconi), a Woodcock e Piscitelli (sempre sotto la luce dei riflettori mediatici), passando per il giudice "chiacchierone" e per quello passato alla politica fino ai processi pruriginosi della Boccassini: Santacroce si riferisce a questo fragoroso show?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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