In Sicilia e a Palermo regna il caos. Mentre si attendono ancora i risultati di diverse sezioni, sono emersi problemi sul conteggio delle percentuali sia nel capoluogo sia in altri comuni, tra cui Misterbianco (Catania), Erice (Trapani) e Villabate (Palermo).
Ci sono infatti discrepanze, anche evidenti, tra i conteggi effettuati dagli uffici dell'assessorato regionale agli Enti locali e quelli effettuati dai Comuni. Con la nuova legge elettorale, varata l'anno scorso in Sicilia, non è più valido il cosiddetto "voto di trascinamento" che permetteva al candidato sindaco (anche nel caso in cui la sua casella nella scheda elettorale non fosse barrata) di ricevere il voto della lista a lui collegata.
Invece, con il nuovo sistema non sono più validi per il sindaco questo tipo di voti, valgono solo le effettive preferenze espresse barrando il nome del candidato prescelto. Gli altri voti vanno solo alla lista. E proprio questo nuovo sistema pare abbia messo in crisi la macchina palermitana dello scrutinio.
La percentuale va quindi, secondo gli Enti locali, calcolata sulla base dei voti effettivamente espressi per il sindaco e non su tutti i votanti. Inoltre, secondo la nuova legge, per conteggiare la percentuale non si deve tenere conto dei voti nulli, ma solo dei voti validi. Su questo è in corso un vero e proprio contenzioso con alcuni Comuni che potrebbe essere risolto solo nei prossimi giorni.
"Se io dovessi avere il 37 per cento con il nuovo conteggio dei voti, allora c’è chi (Ferrandelli ndr) scenderà al 7 per cento", ha commentato Leoluca Orlando, aggiungendo che "siamo davanti al pressapochismo fatto sistema. Non cambia niente, mi sembra comunque una cosa un po' bizzarra, sarebbe un vulnus della democrazia se in consiglio fossero presenti solo 2 liste".
In serata però la Regione Sicilia ha confermato le percentuali assegnate ai candidati sindaci: "Dopo un attento e approfondito esame, abbiamo stabilito che il calcolo della percentuale dei voti attribuiti al sindaco va effettuato sul totale dei voti validi espressi separatamente nei confronti del sindaco", ha detto l’assessore alle Autonomie Locali, Caterina Chinnici.
Il caso più clamoroso sarebbe avvenuto a Misterbianco. Come riportato dal Giornale di Sicilia, Antonio Di Guardo, deputato regionale del Pd e candidato con delle liste civiche a sindaco, è andato a letto sindaco e si è svegliato candidato al ballottaggio. Poi nel pomeriggio è tornato sindaco.
Di Guardo ieri sera ha festeggiato la sua rielezione, con un 56% di voti ottenuti, ma il conteggio ufficiale degli Enti locale della Regione Siciliana ha fatto "crollare" questa mattina la sua
percentuale di preferenze portandola sotto la soglie del 50%, esattamente al 42,88% e quindi dovrà andare al ballottaggio con il candidato di Mpa e Pdl, eccezionalmente alleati, Antonio Condorelli che ha avuto il 24,26%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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