Le scuse (mancanti) all'altra donna

Il caso Sangiuliano: le preoccupazioni per la moglie ingannata

Le scuse (mancanti) all'altra donna
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Gli audio, i selfie, gli occhiali da 007 in grado di filmare e registrare, le smentite (con tempi crudelmente perfetti), gli sfottò ancora più perfidi (come la foto dei pop corn pubblicata sotto l'immagine della sigla del Tg1, della serie «mi godo lo spettacolo», quando Gennaro Sangiuliano è andato a umiliarsi confessando la relazione extraconiugale e mostrando gli scontrini dei pagamenti dal suo conto personale per cene e trasferte). Il gioco da gatto con il topo che Maria Rosaria Boccia (foto) ha ingaggiato con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha ottenuto molti effetti (evidentemente) desiderati ma non ha mai tenuto conto di quello indesiderato: le conseguenze su «l'altra» donna. Nessuna amante si è mai preoccupata della moglie ingannata. E in effetti non è affar suo. Le responsabilità di una consorte tradita attengono solo al marito. E il marito, di norma, si limita a struggersi nei sensi di colpa che però non rendono innocenti. Questo per dire che certo non ci aspettavamo che Federica Corsini (moglie del ministro) potesse contare sulla delicatezza della Boccia.

Ma osservare con quanta premeditazione e spietatezza «l'aspirante consulente» abbia organizzato nei minimi dettagli lo scandalo pubblico, senza mai aprire un inciso, farsi venire il solletico di uno scrupolo per la sceneggiata che stava offrendo alla signora Sangiuliano, è qualcosa che, da sola, vale il giudizio su miss Pompei gate, prima di tutto il resto. E il resto è davvero tanto. Pessima nel calcolo, pessima nell'intento, pessima nei modi e nella sostanza. Ma più di ogni altra cosa, pessima con l'altra donna.

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