Il caso Penati si allarga. Nell'inchiesta sul cosiddetto "sistema Sesto" sarebbero infatti indagate, secondo Repubblica, altre 6 persone, tra cui l'ex presidente della Banca popolare di Milano, Massimo Ponzellini, il presidente della Banca di Legnano, Enrico Corali. Oltre a loro nel mirino dei pm ci sarebbero anche Enrico Intini, già indagato a Bari per il caso Tarantini, Roberto De Santis, coproprietario insieme a D'Alema del veliero Ikarus, Pietro Rossi e Carlo Sergio Parma. Questi ultimi sono il presidente e il consulente della fondazione FareMetropoli, voluta proprio da Filippo Penati. Secondo i pm, attraverso l'associazione, l'ex esponente del Pd raccoglieva fondi per le sue campagne elettorali. Non si tratta di spiccioli, ma di 368mila euro incassati in poco più di due anni. Di questi nemmeno un centesimo sarebbe stato usato per le attività della fondazione.
In particolare Ponzellini avrebbe versato una quota associativa di 5mila euro, mentre Corali, poi nominato proprio da Penati nel cda di Expo 2015, finanziò la fondazione nel 2009 con 10mila euro. Intini e De Santis, invece, sono soci in MilanoPace, un'immobiliare che ha versato 20mila euro a Fare Metropoli. Intini avrebbe pagato altri 10mila euto attraverso un'altra società, Servizi globali.
La fondazione era finita sotto i riflettori fin dall'inizio, come ricorda lo stesso Penati: "Già durante il mio interrogatorio dell’8 ottobre scorso ho fornito ai pubblici ministeri tutti gli elementi utili a chiarire l’attività dell’associazione, il cui contributo a sostegno delle iniziative politiche della campagna elettorale delle provinciali 2009 è a tutti noto ed è avvenuto regolarmente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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