Lo ha cacciato viadall'oggi al domani. E lo ha accusato pubblicamente, nel suo stile, durante una conferenza stampa in cui gli aveva contestato una trasferta in Canada da 50mila euro a spese della Regione siciliana. Ma questa volta i giudici, proprio quei giudici da cui il governatore di Sicilia Rosario Crocetta va un giorno sì e l'altro pure per denunciare sprechi e disfunzioni dell'amministrazione regionale, gli hanno dato torto. E così da lunedì Angelo Pizzuto, ex presidente del Parco delle Madonie licenziato a luglio, potrà, anzi dovrà tornare al suo posto. Quel posto che con un atto d'imperio il governatore glia veva illegittimamente sottratto.
Il Cga sconfessa il presidente della Regione siciliana. Ribaltando la decisione del Tar, i giudici amministrativi d'appello hanno deciso l'immediato reintegro del dirigente, a loro parere ingiustamente licenziato. E la Regione dovrà anche pagare le spese legali. Il Cga ha accolto in pieno il ricorso cautelare presentato dagli avvocati del dirigente, Gaetano Armao e Tiziana Milana. Questa, in breve, la storia. Nel luglio scorso, nel corso di una conferenza stampa, Crocetta aveva annunciato il licenziamento di Pizzuto, mettendolo in connessione con i presunti sprechi di una trasferta in Canada a spese della Regione siciliana. Invano Pizzuto si era difeso, sostenendo di non essere mai stato in Canada e querelando il presidente della Regione. Pochi giorni dopo a Pizzuto era arrivata la notifica della sospensione in via cautelare dall'incarico. Quindi era stata la volta della delibera di rimozione, in cui non gli si contestava più la trasferta canadese ma la validità in Italia della sua laurea, conseguita negli Usa. Da qui la battaglia amministrativa del dirigente, persa in primo grado davanti al Tar ma vinta adesso davanti al Cga.
Soddisfatto il dirigente: «In questa vicenda - sottolinea Pizzuto -l'unico obiettivo era quello di eliminarmi da presidente del Parco delle Madonie, senza guardare al merito delle questioni. Mentre le ragioni stanno dalla mia parte». E molto soddisfatti anche i suoi legali. Per l'avvocato Armao il Cga censura «l'illegittima e pervicace condotta del Governo» e riconosce «il diritto alla buona amministrazione stabilito dalla carta fondamentale dei diritti dell'Unione europea. Adesso - sottolinea il legale -la presidenza della Regione tragga le dovute conseguenze e rispetti la legalità, se ci riesce.
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