Sprechi della politica, si muove il governo

Il governo studia un disegno di legge costituzionale che intervenga sulle competenze e sui controlli delle Regioni. Monti è pronto al blitz: "Serve un colpo d'ala"

Dal Lazio alla Campania il passo è breve, molto breve. E, mentre la procura di Palermo avvia un'indagine sulle spese dei gruppi dell’Assemblea regionale siciliana e quelle "riservate" del governatore, scoppia lo scandalo sprechi. Le Regioni vengono usate come bancomat da tutti i partiti ingenerando un malcostume che costa all'erario pubblico milioni di euro. Dopo lo scandalo che ha travolto la Pisana portando la presidente Renata Polverini a dimettersi, adesso si muove il governo per dare un freno alle spese e agli sprechi delle Regioni. "Ci stiamo riflettendo, abbiamo delle idee sul tavolo. Dobbiamo dare un segnale forte", spiega uno dei ministri che da mesi si sta occupando del capitolo sulla riduzione della spesa pubblica.

Il governo tecnico sta valutando la possibilità di varare un provvedimento ad hoc. Proprio per questo, non è del tutto impossibile che arrivi anche prima che la legge di Stabilità approdi a Montecitorio. "Il tema dei costi della politica e meritevole di un provvedimento a sè stante", ha fatto sapere il ministro della Giustizia Paola Severino, spiegando come il tema non possa "essere inserito nel ddl anticorruzione, ma deve trovare soluzione in un altro provvedimento". Tuttavia, la Guardasigilli ha sottolineato che si possono dare solo "linee guida" dal momento che sia le Regioni sia il parlamento hanno una propria specificità di spesa. Ad ogni modo, nei prossimi mesi, entrerà nel vivo la "spending review" delle Regioni che saranno chiamate a indicare tempi certi sui tagli e a mettere in campo vincoli più stringenti. Tuttavia, all'interno dell'esecutivo c'è chi vorrebbe un impegno maggiore. Tra i provvedimenti sul tavolo del premier Mario Monti ci sarebbe anche l'ipotesi di legare l'erogazione dei fondi alla certificazione dei bilanci. Più in generale, il governo chiede che le Regioni agiscano più velocemente con i tagli. Secondo Repubblica (leggi l'articolo), Monti avrebbe sentito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per avere un appoggio nel blitz sui costi della politica. "Serve un colpo d'ala forte e deciso", ha detto il presidente del Consiglio al ministro della Giustizia Paola Severino. In commissione Affari costituzionali della Camera, il ministro alla Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi ha fatto sapere che il governo "è orientato" a presentare un disegno di legge costituzionale che intervenga sulle competenze e sui controlli delle Regioni. "Se non dovesse
essere approvato entro la legislatura - ha detto - sarebbe il punto di partenza nella prossima"
.

Nel frattempo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, per comunicare di aver deciso come "atto di responsabilità" di tagliare il suo emolumento di altri 50mila euro all’anno, dopo il taglio del 10 per cento avvenuto un anno fa per tutti i consiglieri pugliesi.

"Siamo ad un passaggio davvero drammatico della vita democratica del Paese - ha spiegato il leader del Sel - non è sufficiente dire: noi in Puglia non abbiamo trasformato il Consiglio regionale in un luna park di sperperi e di ruberie".

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