Se i rimborsi chilometrici dei consiglieri regionali del Piemonte sembravano esagerati (in un anno avrebbero fatto oltre sei volte il giro del mondo), dietro le "attività istituzionali" delle Province c'era ben altro. Come riporta oggi Repubblica, questa "parola magica" nascondeva di tutto: calendari, bandierine, migliaia di sms, t-shirt, bigliettini di auguri, ma anche dizionari, tablet e spazi televisivi. Tutto pagato con denaro pubblico.
Da Nord a Sud, l'Italia degli sprechi passa anche dai palazzi delle Province. Le stesse che ci costano circa 11 miliardi l'anno e che solo per gli stipendi del personale politico pesa sulle casse dello Stato per 111 milioni di euro l'anno. Solo ad aprile, i consiglieri di Pescara hanno ottenuto rimborsi viaggi per 8425 euro, mentre a Treviso per la giunta Muraro gli indennizzi hanno raggiunto quota 177 mila euro in un anno. Stessa storia ad Agrigento (13mila euro al mese) o a Frosinone (8mila).
E cosa se ne farà la Provincia di Reggio Calabria di un pianoforte a coda da 120mila euro? E perché organizzare un torneo di beach volley a Bolzano per ben 2400 euro? Senza considerare le spese folli: 19 tablet con connessione a internet a Siracusa, uno stock di dizionari Zanichelli a Catania (dove i consiglieri sono riusciti a spendere ben 215mila euro in un anno), persino 40 palme da 150 euro l'una nel giardino del presidente della Provincia di Agrigento.
E poi compensi indebiti, premi non dovuti, tante (troppe) consulenze esterne, numero degli assessori che lievita. Senza dimenticare i soldi spesi per costruire nuove sedi, da Roma a Milano.Tutto in barba alla spending review e al taglio delle Province deciso dal governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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