"Se uno va a vedere, chi mi getta fango è gente disperata, prove zero, reati zero". A dirlo, all'indomani della puntata di Report su Rai3, è il sindaco di Verona Flavio Tosi a margine della presentazione a Vinitaly del nuovo Eataly. "Per dire quanto fango la famosa ’ndranghetà rappresenta il presidente della provincia, il sindaco, tre assessori provinciali, tre consiglieri comunali, il presidente degli industriali, professionisti e un ristorante aperto al pubblico pieno di forze dell’ordine per ragioni di sicurezza. Ecco perché la mia prima reazione ieri è stata di dire che sono delle merde, perché uno che fa giornalismo così è una merda", tuona il leghista. Che poi aggiunge: "Ovviamente ci saranno querele e non solo da parte mia".
La puntata della trasmissione di Milena Gabanelli ieri trattava di un presunto scandalo sessuale che coinvolgerebbe Flavio Tosi. Nel servizio di Sigfrido Ranucci viene sollevato il dubbio che Tosi possa essere “ricattabile” per un video hard con alcuni transessuali. Nell'inchiesta però non si parla del video (e non è dato per certo nemmeno che esista) ma vengono sollevati nuovi dubbi. Il servizio andato in onda però non scioglie i dubbi sulla reale esistenza del filmato. Anzi, ne solleva altri, in particolare sulle infiltrazione della 'ndrangheta a Verona. All’iniziativa avviata dall’onorevole di Forza Italia Alberto Giorgetti che ha chiesto al prefetto un'indagine per eventualmente sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose 538em;">, Tosi replica che "quando si parla di appalti alla 'ndrangheta, per quel po' di trasmissione che ho visto, si parla dell’Atac, che non dipende però dal Comune di Verona, e se si va a vedere chi è l’organo di vigilanza è l’assessorato alla Regione Veneto che fa capo a Massimo Giorgetti, quindi a suo fratello".
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